Il ravanello è una diffusa pianta commestibile annuale che appartiene alla famiglia delle Brassicaceae. Il genere Raphanus, che di fatto è originario delle zone della Cina e del Giappone, comprende pochissime specie, due delle quali sono presenti spontaneamente in Italia.
Viene coltivato principalmente per le radici, la parte commestibile della pianta, ricca di sostanze aromatiche e di sali minerali dall’azione rinfrescante e digestiva. Le sue diverse varietà si distinguono per la forma tonda, allungata oppure oblunga, e per il colore della scorza dal bianco alle diverse gradazioni e sfumature di rosso, ma tutte sono adatte alla coltivazione in vaso sul terrazzo.
Una piccola pianta, un vero toccasana
Del raphanus si consumano le radici ma, se sono verdi, croccanti e non rovinate, sono ottime anche le foglie, da aggiungere alle zuppe o alle frittate oppure da gustare lessate con un filo d’olio e limone, perfette come contorno. Del ravanello si può utilizzare anche il centrifugato: in caso di tosse e in presenza di catarro, un bicchierino del suo succo al giorno, emulsionato con un cucchiaino di miele e il succo di mezzo limone, aiuta a fluidificare le secrezioni.
Lo stesso succo, bevuto prima dei pasti, è un toccasana per prevenire i calcoli alla cistifellea e, secondo le più recenti ricerche, avrebbe anche effetti antireumatici.
Un toccasana per il fegato e gli organi respiratori
Tutte le sue varietà sono ricche di vitamine del gruppo B e C e di ferro, una sinergia di nutrienti che rinforza le difese. Inoltre, queste radici hanno proprietà diuretiche e stimolano l’attività del fegato e della cistifellea. La loro azione tonica sulle mucose ha effetti positivi su bronchi e polmoni; infine, sono anti allergici.
Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2014/03/01/il-ravanello-pulisce-le-ultime-tossine-invernali, Fabio Giovanni Rocco, 01 marzo 2014