Elektra.
La prima dark lady del fumetto americano, ideata da Frank Miller nel 1981 su Daredevil v1 168 (quando iniziò ad occuparsi anche dei testi, oltre che dei disegni) e che da subito esercitò un fascino oscuro sui lettori, fungendo da straordinario contraltare alla psiche del Diavolo Rosso, che metteva a nudo non solo la sua ambiguità morale, ma anche la sua incapacità di scendere a patti con i suoi principi etici (oltre alle sue difficoltà di riuscire ad avere una qualche relazione con le donne).
Quando Miller la uccise (per mano di Bullseye su Daredevil v1 181, per poi farla rinascere purificata alla fine di Daredevil v1 190) la fece entrare nella leggenda, e la Marvel dovette aspettare fino al 1994, con la saga “Caduta dal Paradiso” per poterla riutilizzare liberamente, dato che, per molto tempo, solo il suo creatore ne aveva narrato le vicende prima che la donna ninja di origini greche tornasse nella vita dell’Uomo senza Paura; ed una di queste è Elektra Vive Ancora.
Notte dopo notte, Matt sogna Elektra costretta ad affrontare le persone che ha ucciso durante la sua vita di assassina a pagamento e, dopo essere andato a portare delle orchidee sulla sua tomba, viene attaccato dai ninja della Mano, che riesce a sconfiggere solo grazie al suo aiuto.
Ripresosi dallo scontro, viene a conoscenza, dal suo socio Foggy Nelson, della morte di Bullseye, il cui corpo viene rubato dalla Mano per resuscitarlo come macchina omicida al loro servizio; ma tale losco proposito fallirà quando Matt ed Elektra uniranno le loro forze (e lei morirà di nuovo, dopo aver vendicato la sua precedente morte per mano di Bullseye), lasciando il nostro eroe incapace di comprendere se tutto è stato solo un sogno irreale o qualcosa che è veramente avvenuto.
Elektra Vive Ancora – Quando un amore maledetto torna a perseguitare un eroe già tormentato