La necropoli egizia di Saqqara, famosa per ospitare non solo più di una dozzina di piramidi, ma anche antichi monasteri e luoghi di sepoltura, ha visto emergere dal passato della storia del Nuovo Regno – momento di massima espansione dell’influenza egizia – una nuova testimonianza di quell’epoca.
A Menfi, dove è situata la necropoli, sono stati riportati alla luce la bellezza di cinquanta antichi sarcofagi di legno, conservatisi in perfette condizioni per secoli e rimasti nascosti nell’interno di una vasta zona adibita ai sepolcri, ad una profondità di all’incirca dieci metri.
Questo è il secondo ritrovamento di tale importanza – il primo riguardava l’eccezionale ritrovamento di oltre un centinaio sarcofagi risalenti a un periodo di duemila cinquecento anni fa – avvenuto in un tempio funerario, a fornire testimonianze archeologiche preziose, e facendoci dono di quello che può essere definito come un nuovo prezioso tassello della civiltà egizia.
Dai dati raccolti dagli archeologi, quelle che vengono definite come un magnifico esempio di straordinarie bare monumentali dovevano appartenere al tempio funerario dedicato alla regina Naert, che fu moglie del faraone Teti della VI dinastia dell’Egitto.
Ma, insieme ad esse, sono stati ritrovati anche altri importanti e preziosi reperti come, ad esempio, un papiro della lunghezza di ben quattro metri contenente il capitolo diciassette del Libro dei Morti, il celebre testo funerario egizio redatto dal dio Anubi.
Al momento, non si conosce dove verranno esposti i manufatti ritrovati, ma si ipotizza che, dato che entro la fine dell’anno dovrebbe essere finalmente inaugurato il Grand Egyptian Museum – edificato nelle vicinanze della necropoli di Giza – il tutto possa essere esposto lì, allo scopo di rilanciare il settore del turismo, pesantemente in crisi per la pandemia.
Fonte articolo: Ministry of Tourism and Antiquities
Fonte foto: memphistours