Gli anni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento conobbero il trionfo del giornalismo su carta stampata, tanto è vero che tutte le principali città d’Italia cominciarono a dotarsi di una lor propria testata di riferimento. A Milano nacque il Corriere della Sera, a Roma Il Messagero, a Bologna Il Resto del Carlino, a Torino La Stampa, a Firenze La Nazione, e a Napoli, come tutti sappiamo, Il Mattino. Il giornale partenopeo fu fondato nel 1892 da Edoardo Scarfoglio, insieme alla moglie, la grande scrittrice Matilde Serao. Nato a Paganica il 26 settembre del 1860 e morto a Napoli nel 1917, è stato uno dei giornalisti e degli scrittori più importanti della nostra storia, una personalità rilevante e di spessore ma, per certi versi, anche controversa del secolo scorso.
Dopo un’iniziale attività svolta su riviste e giornali di pregio a Roma – dove conobbe la moglie e frequentò personaggi di spicco, come D’Annunzio – trasferì il suo lavoro a Napoli e, in un primo momento collaborò al Corriere di Napoli, finanziato dal noto banchiere Schillizzi, ma, successivamente, decise di discostarsene per gestire un giornale tutto suo, dove poter esprimersi liberamente. Nacque così Il Mattino, che ancora oggi, sia pure attraverso i diversi passaggi di proprietà succedutesi nel tempo, rimane una delle testate più importanti dello Stivale. Dal 1962, ha sede in via Chiatamone, ma la location storica fu in vico rotto San Carlo, oggi piazzetta Matilde Serao. Il nuovo quotidiano non tardò a sortire un’ottima presa tra i lettori napoletani e non solo, consolidandosi come realtà locale e nazionale, dato che l’obiettivo, oltre alla caratura moderata e liberaldemocratica, era quello di accendere i fari sulla città e sul Mezzogiorno in generale, che in quegli anni, per altro, erano dilaniati dalla mai del tutto risolta “Questione meridionale”.
La collaborazione della Serao, però, durò fino al 1903, quando lasciò il giornale anche per via dell’incrinarsi del rapporto coniugale ( nota era l’infedeltà del marito), per fondare, sempre a Napoli, Il Giorno. La direzione di Scarfoglio a Il Mattino continuò, invece, fino alla sua morte, conferendo alle pagine una configurazione sempre più affine alla sua visione del mondo e al suo stile. Addirittura, fu coniato il termine “scarfoglismo”, proprio ad indicare le sue peculiarità professionali ed espressive e, dopo la morte del suo fondatore, la testata fu dapprima acquistata dal gruppo siderurgico ILVA, poi passò al Banco di Napoli e infine, dopo l’editore Rizzoli, dal 1996 appartiene al gruppo Caltagirone. Di certo, Il Mattino di Eduardo Scarfoglio è stato una pietra miliare del mondo della cultura e del giornalismo italiano; oggi, tuttavia, il panorama dell’informazione è in costante evoluzione e trasformazione, dato che alla dimensione cartacea e a quella radio-televisiva è subentrata, infatti, anche quella del web e dei social network, con una portata di enorme diffusione ed incisività, a cui spetta il compito di cogliere l’eredità del passato, riuscendo a non disperdere, per il bene di tutti, il livello qualitativo.
Fonte articolo & foto: https://www.senzalinea.it/giornale/edoardo-scarfoglio-e-leredita-del-giornalismo-napoletano. wikipedia.it, 28 settembre 2017