Ore 17.22, l’Ansa ha appena annunciato la morte del tanto amato calciatore Diego Armando Maradona.
Il ‘Clarin’ riferisce che sarebbe morto per una parata cardiorespiratoria mentre si trovava nella casa di Tigresc, zona alla periferia dove si trovava dopo essere stato dimesso dalla clinica dov’era stato operato al cervello. Sul posto sono poi sopraggiunte tre ambulanze.
“E’ successo l’inevitabile”, scrive il giornale.
Per l’Equipe, il giornale francese di calcio, è ‘la morte di un Dio’.
Era il 4 luglio 1984 quando Diego Armando Maradona, dopo una lunga trattativa, arrivò a Napoli. Nel mondo intero, ma a Napoli in particolare, da piazza Municipio una sola voce: “Era il più grande di tutti”. Anche a Fuorigrotta, là dove si trova il San Paolo, suo tempio
calcistico, ci sta chi si commuove. Subito i ricordi per le sue straordinarie giocate. Tra i tanti commenti, quello di una donna: “questo 2020 è veramente l’anno peggiore“.
“È morto Diego Armando Maradona, il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama!”. Così in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
“La morte di Maradona è una notizia terribile. Era più di un campione, era un genio del calcio, un fuoriclasse assoluto”. Ha commentato il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. “Maradona ha rappresentato in una stagione irripetibile i sogni e le speranze del popolo della mia città. Napoli piange, stasera” scrive il ministro.
E’ stato un allenatore di calcio, dirigente sportivo e calciatore argentino, di ruolo centrocampista. È stato il capitano della nazionale argentina vincitrice del campionato del mondo 1986.