I magistrati del Tribunale di Torre Annunziata, in questi ultimi giorni, hanno richiesto la restituzione all’Italia della statua del Doriforo, un reperto dell’antica Stabiae che fu rubato a metà degli anni Settanta. A compiere il crimine, il trafficante internazionale di opere d’arte Elie Boroswki, che lo vendette al Minneapolis Institute of Art del Minnesota nel 1984, dove è tuttora esposto al pubblico.
Il Doriforo di Stabiae – “portatore di lancia” – è alto quasi duecento centimetri ed è risalente a un periodo compreso tra la fine del II secolo e la prima metà del I secolo a.C. È riconosciuto come un’opera di eccezionale valore storico e artistico come la più preziosa copia romana dell’originale greco in bronzo di Policleto. Un’oggetto dal valore inestimabile, che risulta acquistato dal Mia per un prezzo di 2.500.000 dollari statunitensi.
La Procura della Repubblica di Torre Annunziata si prepara ad avanzare, alle competenti Autorità Giudiziarie degli Stati Uniti, una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale per eseguire l’esecuzione di un decreto di confisca. La statua romana del Doriforo di Policleto proviene da scavi archeologici clandestini effettuati nel territorio di Castellammare di Stabia. In seguito, fu esportata all’estero illegalmente, e lo stesso Museo di Minneapolis ne ha recentemente confermato la provenienza campana.