La corte di cassazione ha condannato, per omicidio colposo, la ditta Pregeco Prefabbricati nelle figure dell’amministratore delegato e del coordinatore ai lavori, per la morte di Damoc Emaoil, un operaio di origine rumena, avvenuta per elettrocuzione.
Le motivazioni della sentenza, che hanno portato alla condanna, sono legate alla mancata formazione, nell’ambito delle mansioni da svolgere, dei compiti e dei pericoli che si potevano correre, insieme alla decisione di ignorare il piano di sicurezza stabilito in determinate situazioni.
Con tale decisione, la cassazione identifica la mancanza di istruzione come la causa che ha portato alla morte dell’operaio, in quanto incapace di comprendere e conoscere i rischi a cui andava incontro, tra cui le precauzioni da usare presenti nel manuale di formazione apposito.
Dai dati dell’ultimo rapporto Inail, vi sono state oltre 400 denunce di morti sul lavoro, con un aumento dei casi rispetto a quelli dell’anno scorso (+5%); i settori ad essere più colpiti riguardano i lavoratori impiegati nell’industria e nei servizi.
La maggior parte delle “morti bianche” si sono registrate in Nord Italia, con la Lombardia al primo posto con 65 decessi, seguita poi dal Veneto con 50 e, infine, con il Piemonte, nel quale se ne sono registrati 40; ma questi dati riguardano solo i lavoratori regolari.
In Europa la situazione risulta diversa da paese a paese; in Romania muoiono 5 lavoratori ogni 100.000 persone, in Lituania, Lettonia e Bulgaria si scende circa a 4, mentre il numero più basso lo hanno Portogallo, Slovenia e Austria con solo 3 decessi.
Negli Stati Uniti a perdere la vita a causa del lavoro sono circa 5 persone su 100.000; a superare tale cifra vi sono l’Oceania con 6, seguita dal continente asiatico con 15 e dall’Africa, dove se ne registrano anche più di 20 morti.
Nell’articolo 1 della nostra costituzione si legge: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro; non vi si fa menzione del fatto che si possa morire o rischiare la propria vita a causa di esso, perché l’esistenza delle persone va tutelata dai pericoli che vi sono legati.