Un viso non ha tagli,
ne segni e scritte,
qualche ruga si racconta
come sorda e malinconica orma
di un petalo che lascia un luogo e vola
in primavera nel cielo disteso d’azzurro.
Nulla volge dietro il sole, né nuvole né ombre
che cadono a pezzi in file indiane lungo le strade
e i tuoi occhi sono lì, fermi a guardare il vuoto
spensierati e rattristiti di una nota in minore
come un dolce suono lontano.