Candido ‘Chicco’ Avezzù, poliziotto cinquantottenne del reparto mobile di Padova, un no vax convinto, è morto stroncato dal Covid domenica 29 agosto. Era nato a Venezia, ma da diversi anni viveva a Jesolo, anche se era solito spostarsi per la penisola quando la polizia chiamava, rispondendo sempre, dove c’era bisogno. In precedenza aveva prestato servizio nella città di Taranto dal 13 al 23 luglio, al fianco della sua squadra e di quella del reparto mobile di Senigallia, impegnate nell’accoglienza dei migranti in una struttura a pochi metri dall’ingresso del porto commerciale della città pugliese.
In quelle quasi due settimane, per lui furono giorni intensi, con l’hotspot sotto assedio per i molti arrivi e le diverse fughe dei profughi, alcuni dei quali positivi al Covid, fatto che ha spinto i sindacati di polizia a denunciare il pericolo al quale si trovano esposti gli agenti e, appena quattro giorni dopo essere tornato da Taranto, il 27 luglio, Avezzù si è ammalato. Andato all’ospedale di Jesolo, gli è stata “semplicemente” prescritta una cura antibiotica da fare in casa, ma le sue condizioni sono peggiorate e tre giorni dopo si è dovuto ripresentare ai medici, che lo hanno trasferito a Dolo, a causa delle sue condizioni che si sono aggravate, entrando in terapia intensiva il 10 agosto, per poi morire.
Ora, i suoi familiari intendono capire perché ‘Chicco’ non sia stato immediatamente ricoverato quello stesso 27 luglio e, riguardo alla vicenda, si riservano di intraprendere le dovute e necessarie vie legali, chiedendo che venga fatta chiarezza su tutta la vicenda.