All’ospedale Pascale di Napoli, da tempo, sono in corso importanti studi per la cura e la classificazione dei tumori attraverso la mappatura molecolare dei biomarcatori tumorali, considerati fondamentali per una corretta valutazione clinica e per un’apposita pianificazione del trattamento, dato che trovare i marcatori molecolari di un tumore permette di identificarlo e usare una cura più mirata con i medicinali adatti. A tale scopo, il direttore scientifico dell’Istituto dei tumori di Napoli e presidente dell’International Quality Network for Pathology, Nicola Normanno, ha dato vita ad un progetto con il quale è riuscito a sviluppare una mappa complessiva che riguarda l’accesso e la qualità dei biomarcatori del cancro in tutta Europa, grazie alla preziosa collaborazione con l’European Cancer Patient Coalition e l’European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations.
Attraverso il procedimento di mappatura, è stato possibile identificare le barriere più rilevanti per l’accesso ai cosiddetti “test predittivi dei biomarcatori”; ma a complicare una tale “rivoluzione medica” il fatto che, in diversi Paesi, vi è una pesante assenza di laboratori che possano effettuare test per biomarcatori più complessi, mentre in altri, seri problemi organizzativi ledono il diritto dei pazienti ai test più importanti per la malattia di cui sono affetti. Lo scopo della mappatura, che dovrebbe fungere da linea guida internazionale, mira a garantire un sicuro trasferimento nella pratica clinica delle più recenti conquiste oncologiche, così da assicurare l’accesso a molte nuove terapie avendo a disposizione una mappa di tipo molecolare riguardante il tumore di ogni singolo paziente.
Tutto ciò si è potuto realizzare grazie al coinvolgimento di quasi centocinquanta responsabili di laboratorio e di 1665 pazienti, ma i problemi più rilevanti, per una tale impresa, sono legati a una limitata disponibilità di farmaci, di finanziamenti pubblici e di tecnologie, ostacoli che se superati renderanno accessibili a tutte cure mirate.