I membri della Compagnia di Gesù furono dei chierici regolari, detti Gesuiti.
Il loro ordine fu fondato nel 1534 a Parigi da Ignazio di Loyola, unitamente ad alcuni suoi compagni. In effetti votarono di predicare in Terra Santa e di porsi agli ordini del Papa. Questo progetto fu approvato ufficialmente da Papa Paolo III.
Il progetto di predicare in Terra Santa venne del tutto abbandonato nel 1537.
Dopo almeno due secoli l’Ordine venne irrimediabilmente espulso da vari paesi dell’Europa fino alla soppressione da parte del Papa Clemente XIV (era il 1773).
C’è anche da dire che la Compagnia di Gesù sopravvisse nella Russia, in quanto la zarina dell’epoca Caterina II, non dette alcuna esecuzione al provvedimento papale di soppressione, ma di fatto non fu così; infatti l’Ordine fu ufficialmente ricostituito ad opera di Papa Pio VII: era il 1814. Come già detto, i Gesuiti sono totalmente obbedienti al Papa e sono sempre presenti in particolari missioni da sempre. In particolare con il loro apporto dettero una mano ad arginare il diffondersi del Protestantesimo nell’Europa Centrale e operarono anche in paesi scoperti da poco tempo.
I missionari della Compagnia di Gesù furono inviati, per desiderio del Re del Portogallo Giovanni III, nei suoi domini. Così Francesco Saverio, colà inviato da Ignazio di Loyola, partì nel 1541 da Lisbona predicando il Cristianesimo in vari territori, come le Molucche, il Giappone, ecc. Dopo il decesso di Francesco Saverio i Gesuiti arrivarono nel Regno da Kabul, all’Iran, al Bengala, in una parte dell’India.
Il Giappone fu il Paese che accolse i Gesuiti con grande stima. Nel 1579 i battezzati giapponesi, erano almeno 150.000, ma è doverosa una considerazione: molti si erano convertiti al Cristianesimo per un puro interesse economico, per commerciare con i portoghesi. In certi casi, addirittura, i sudditi giapponesi si convertirono al Cristianesimo per ordine dei Principi locali. Proprio in Giappone, i Gesuiti cercarono sempre di adattarsi agli usi locali, anzi favorirono al massimo l’adesione alla compagnia di indigeni che così ebbero il potere di predicare e catechizzare. Ma tutto questo finì quando un signore giapponese, Tokugawa Leyasu, volle che tutti i giapponesi tornassero al Buddhismo: così nel 1614 espulse dal Giappone tutti i Gesuiti presenti in quel paese.
L’attenzione dei Gesuiti si era da qualche tempo spostata anche sulla Cina, ma anche in questo paese i Gesuiti ebbero grandi problemi, dovendo ricorrere più tardi alla clandestinità (tra il 1622 e il 1669). Un magnifico film del 1980 di Jerry London “Shogun”, ci fa rivivere quell’incontro del mondo occidentale con quello orientale.
La storia è ambientata nel XVII secolo e narra la vita di un marinaio inglese che, a seguito di un naufragio, è costretto poi a vivere in Giappone, diventando il primo “Samurai” non giapponese. Il film accenna esplicitamente al commercio in atto tra il Giappone e l’occidente e ai suoi propositi, anche tramite i Gesuiti, soffermandosi sulle antiche tradizioni giapponesi, pervase anche di una particolare ferocia. Da non dimenticare che il 13 marzo 2013 è stato eletto Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio), il primo pontefice proveniente dalla Compagnia di Gesù. Lo scopo è sempre quello già descritto, cioè la propagazione della fede e l’assistenza ai bisognosi. Il loro impegno è rivolto anche all’istruzione, alla ricerca scientifica, ai mass media, all’assistenza spirituale a varie categorie come i profughi, ricordati sempre dall’attuale Papa come persone a cui deve sempre rivolgersi la nostra attenzione e carità.