Dalle pagine di uno studio pubblicato su Science Advances, i ricercatori della Colorado State University sono stati in gradi di mettere a punto un nuovo tipo di plastica straordinaria, in grado di poter mantenere le sue qualità originali una volta sottoposta a riciclaggio.
Tale materiale, ribattezzato PBTL, è in grado di scomporre i suoi componenti chimici e riassemblarli nuovamente in prodotti di alta qualità, in una sorta di processo infinitamente riciclabile, allo scopo di ridurre le grandi quantità di rifiuti di plastica che finiscono nelle discariche o che vengono disperse nell’ambiente ogni anno in tutto il mondo.
Annualmente, ad essere prodotte dall’uomo sono più di 300 milioni di tonnellate di plastica e solo una piccola parte può venire riciclata in quanto difficile da decomporre, mentre i processi normalmente utilizzati per rimodellarla ne indeboliscono la struttura chimica, venendo utilizzata solo per realizzare prodotti di basso valore, come panchine e contenitori per esterni.
Il resto di essa viene versato in discarica, incenerito o diffuso nell’ambiente; ma, grazie al PBTL – composto da blocchi chimici chiamati tiolattoni biciclici, dotati di un’eccellente resistenza, tenacità e stabilità – dai rifiuti plastici si potranno realizzare imballaggi in plastica, attrezzature sportive, parti di automobili, materiali da costruzione.
Questo “possibile miracolo” potrebbe essere possibile grazie alla capacità di scomposizione nei suoi componenti chimici di questo nuovo materiale plastico, che può essere facilmente riciclato riscaldandolo a 100° C in presenza di un catalizzatore chimico per 24 ore, che lo divide in modo pulito nei suoi blocchi originali, per poi riassemblarli.