Tra breve ci sarà il ritorno sui banchi di scuola per gli studenti italiani, con gli istituti scolastici che si stanno preparando per il ripristino della didattica in presenza, attraverso lo studio di apposite procedure per poter contenere una potenziale ripartenza dei contagi. Le campagne vaccinali hanno raggiunto oltre il 90% del personale scolastico e si preparano a coinvolgere anche gli studenti dai dodici anni in su.
Sono quattro le modalità di quarantena previste in caso di positività nelle classi:
1) In caso di contatto con un positivo “la fase di controllo” può durare anche solo una settimana, con il termine del periodo di sicurezza, a cui dovrà seguire un tampone molecolare con esito negativo, abbassato da dieci a sette giorni per i soggetti vaccinati, i quali, terminata “la settimana di controllo”, possono ritornare a scuola con un test negativo. I docenti, per la maggior parte vaccinati, faranno perciò quarantene della durata massima di sette giorni in caso di contatto con un soggetto positivo.
2) Rimane confermata fino a dieci giorni, per il momento anche per la scuola, la quarantena per le persone che non risultano vaccinate, e che dovranno effettuare il test tra il decimo e il quattordicesimo giorno dall’ultimo contatto avuto con un soggetto positivo.
3) Previste, tra le misure da usare a scopo precauzionale, altre due quarantene, molto più lunghe rispetto alle precedenti: una di quattordici giorni per chi fa ritorno in classe senza tampone, l’altra, in assenza di sintomi pericolosi e solo nel caso non si tratti di una variante Beta sospetta o confermata.
4) La quarantena più lunga, della durata di ben ventuno giorni, è prevista per coloro che risultino positivi senza sintomi da almeno una settimana, ma anche in questo caso, però, tale modalità non è consentita per la variante Beta.