Sono scesi in campo istituti di ricerca pubblici ed aziende farmaceutiche, per mettere a punto test per una diagnosi rapida, terapie per ridurre i sintomi e un vaccino che potrà essere utile in futuro se la diffusione del virus non riuscirà ad essere arginata. Molte forze sono state messe in campo per trovare nuove armi in grado di contrastare il coronavirus 2019 NCOV diventato in poco tempo emergenza internazionale.
Immediato l’intervento dell’ AIFA, l’agenzia italiana del farmaco, che ha sottolineato che tali aziende ed istituti, nel caso dovessero individuare un vaccino, potrebbero beneficiare di percorsi autorizzati accelerati. Accademici e istituti di salute pubblica come l’università australiana del Queensland stanno collaborando con altre realtà quali il National Institute of Health statunitense, mentre in Cina è stato approvato il progetto per un vaccino MRNA che sarà sviluppato dall’università dello Shanghai East Hospital.
In Italia, l’impegno è stato preso da due società di biotecnologie di Roma. Forte dell’esperienza fatta per precedenti epidemie, la Farmaceutica Jensen controllata dalla multinazionale Johnson & Johnson ha iniziato a sviluppare un vaccino contro il coronavirus di Wuhan.