Emergenza sanitaria sempre in primo piano con un conteggio di altre 993 vittime al 2 dicembre.
Il totale dei contagiati dall’inizio dell’emergenza sale a 1.664.829. I guariti sono 23.474 in più, incremento che porta il totale delle persone che hanno superato il virus dall’inizio dell’emergenza a 846.809.
I principi del Dpcm Natale
Dopo lunghe attese e confronti con le Regioni, ieri il Governo ha varato il nuovo Dpcm di Natale, in vigore da oggi 4 dicembre fino a venerdì 15 gennaio.
Da Palazzo Chigi il premier Conte ha sottolineato la necessità di scegliere una linea dura e continuerà ad applicare il principio delle “Regioni colorate”.
“Siamo costretti a introdurre misure che prevedono ulteriori restrizioni dal 21 dicembre al 6 gennaio” annuncia il presidente del Consiglio. “La strada per la fine della pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata che potrebbe arrivare già in gennaio”, e che potrebbe essere non meno violenta della prima e della seconda ondata.
Continueremo dunque con il sistema delle zone rosse, arancioni e gialle. “Si sta rivelando efficace, ci permette di dosare gli interventi e di adottare misure ben differenziate su base territoriale. Le misure sono adeguate al rischio effettivo dei territori senza inutili penalizzazioni”, spiega.
Nel giro di appena un mese siamo riusciti, anche grazie a queste misure, a piegare la curva dei contagi portando l’indice Rt a 0,91, quindi sotto 1.
Giallo non significa liberi tutti
Negli ultimi giorni calo di ricoveri anche nelle terapie intensive. “E’ ragionevole prevedere che nel giro di un paio di settimane, in prossimità delle festività natalizie, tutte le Regioni saranno gialle” auspica Conte così da evitare un lockdown generalizzato, “che sarebbe stato molto penalizzante”.
“C’è un aspetto però che non ci consente distrazioni”, ovvero l’arrivo delle festività natalizie, e se le affrontassimo con le misure proprie delle aree gialle sarebbe “inevitabile” un’impennata della curva di contagio.
“Il problema dei festeggiamenti, dei cenoni, dei veglioni, è molto sentito dagli italiani. In un sistema liberaldemocratico non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni. Possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione”.
Scarica qui il Dpcm 3 dicembre
Cosa si può fare e cosa no a Natale
Ecco cosa prevede il nuovo Dpcm Natale:
- dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per raggiungere le seconde case
- il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio sono vietati anche gli spostamenti da un Comune all’altro
- resta il coprifuoco, cioè il divieto di spostarsi su tutto il territorio italiano dalle 22 alle 5. Il 31 dicembre, Capodanno, vietati gli spostamenti dalle 22 alle 7.
- è sempre consentito il rientro nel Comune di residenza, nel proprio domicilio e nel luogo in cui si abita con continuità o periodicità.
- consentiti sempre gli spostamenti per motivi di lavoro, necessità o salute, anche nelle ore notturne. Tra i motivi di necessità rientra anche l’assistenza a persone non autosufficienti
- raccomandato fortemente di non ricevere persone non conviventi, soprattutto per cenoni e veglioni
- gli italiani che andranno all’estero per turismo dal 21 dicembre al 6 gennaio al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena
- anche i turisti stranieri che arrivano in Italia nello stesso periodo dovranno sottoporsi dalla quarantena
- gli impianti sciistici saranno chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio
- dal 21 dicembre al 6 gennaio sono sospese le crociere in partenza, scalo o arrivi in porti italiani
- per quanto riguarda la scuola, dal 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado: in questa fase in ogni scuola sarà garantito il rientro in presenza del 75% degli studenti.
- nelle aree gialle: bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie ecc. saranno aperti sempre a pranzo, anche a Natale e Santo Stefano, dalle 5 alle 18, tutti i giorni. In ogni tavolo possono sedersi al massimo 4 persone se non sono tutte conviventi. Dopo le 18 è vietato consumare cibi o bevande per strada
- nelle aree arancioni e rosse: bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie ecc. saranno aperti dalle 5 alle 22 solo per asporto, ma sarà sempre possibile la consegna a domicilio
- alberghi e hotel rimangono aperti in tutta Italia, ma il 31 sera, cioè a Capodanno, non sarà possibile organizzare veglioni o cene. I ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18. Dopo quell’ora sarà consentito solo servizio in camera
- i negozi dal 4 dicembre al 6 gennaio potranno rimanere aperti fino alle 21. Ma dal 4 dicembre al 15 gennaio nei giorni festivi e prefestivi nei centri commerciali saranno aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitari, tabacchi, edicole e vivai
- piano Italia Cashless (qui trovate l’approfondimento di QuiFinanza): fino al 31 dicembre, per chi paga con carte di credito, bancomat o app scatta un rimborso del 10% fino a 150 euro. Solo per chi compra in negozi fisici, e non online (qualunque spesa è ammessa, ed è cumulabile all’interno della famiglia). Per partecipare è necessario scaricare l’app IO e identificarsi con la Carta d’identità elettronica o con lo Spid.