L’adattamento ai ritmi stretti del lavoro è uno shock per il corpo: disintossicarsi dal caffè e dalla sveglia all’alba, insieme ad ogni imposizione di ritmo serrato è il ritorno a uno standard difficle da gestire, a volte. Il senso di spossatezza è già presente al mattino, con piccoli capogiri a cui si risponde con la pausa caffè. Spesso è semplicemente pressione bassa, un disturbo più che una malattia.

La definizione medica è la pressione inferiore ai valori cento per la massima e sessanta per la minima, soprattutto appena alzati dal letto. Tipicamente il medico non lo considera al pari di una patologia ma è pur vero che è invalidante: i classici rimedi prescritti sono gli integratori di magnesio e potassio, soprattutto per gli sportivi che spesso avvertono giramenti di testa sotto sforzo muscolare intenso.

La medicina naturale affianca a questi minerali qualche altra buona idea fitoterapica:

1) Ribes Nigrum: questo macerato glicerico è adatto a tutti, grandi e piccini, perché non contiene estratti alcolici e perché si tratta di un semplice frutto di bosco. La dose corretta consiste in cinquanta gocce da assumere al mattino, in mezzo bicchiere di acqua, venti minuti prima della colazione. Questo rimedio ha una grande indicazione nelle malattie allergiche perché attenua la risposta istaminica. Pertanto è indicatissimo a settembre, quando l’Ambrosia e i suoi pollini allarmano le persone ipersensibili.

2) Liquirizia: un grande classico per l’ipotensione, facile da usare se il suo aroma è gradito. Basta succhiare al mattino una semplice caramella di liquirizia pura per avere un tono di pressione migliore senza eccedere nel caffè. E’ importante però che si tratti di tavolette amare, non gommose e non zuccherate, oppure del classico legnetto da masticare e succhiare al bisogno.

3) Equiseto Arvense: questa pianta è un vero minerale vegetale, utile a tutte le persone con debolezza estrema da demineralizzazione. Spesso si accompagna a perdita di capelli, a fragilità delle unghie, a dolori ossei migranti.  In questo caso è un grande ristoratore e si trova in erboristeria in polvere o in fiale bevibili, una al giorno.

4) Eleuterococco: è il ginseng femminile utile alle donne durante il ciclo mestruale. Ha una debole funzione estrogenica che corre in aiuto quando gli estrogeni del corpo calano nella fase della mestruazione, lasciando la donna indebolita e spossata. La dose della tintura madre è cinquanta gocce per tre volte al giorno, nei giorni di flusso abbondante.

5) Cardo Mariano: Pianta versatile, di grande applicazione sia in ambito digestivo che energetico. Da sempre coltivata nei monasteri dai frati, ha una lunga tradizione italiana e fa parte di molti amari serviti a tavola come ammazzacaffè.

5.1) Tonico: è il suo utilizzo più apprezzato per la velocità con cui recupera i valori pressori. In questo caso la tintura madre deve essere utilizzata nella dose di trenta gocce prima dei tre pasti principali.

5.2) Digestivo: è un drenante del fegato adatto davvero a tutti, utile dopo una cena con libagioni importanti o anche in uso continuativo per le persone con fegato grasso o con colesterolo alto. Per questo è più apprezzato da chi ha un fegato lento e costipato.

5.3) Galattogeno: è la pianta più adatta per arricchire il latte nel seno  materno, perfetto da assumere subito dopo il parto, anche in attesa della montata lattea. Perché mentre favorisce la lattazione favorisce insieme, come tonico, il recupero delle forze. Per questo utilizzo è raccomandabile la dose in bustine, in estratto secco, piva di alcol.

 

Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2013/10/23/pressione-bassa-ecco-degli-ottimi-rimedi-naturali, 23 ottobre 2013

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