Parlare è una facoltà tipicamente umana, ma questo non significa che sia sempre facile riuscire a comunicare come vorremmo. Rendere più fluido il nostro stile comunicativo e quindi il linguaggio è più semplice di quanto si pensi.

Ecco un percorso in sette punti per riuscire a trovare la consapevolezza e l’attenzione necessarie a rendere le nostre parole davvero quelle giuste:

1) Osserva bene te stesso

Osservare la propria comunicazione significa concentrarsi su se stessi e non più sull’altro. Si tratta di un vero e proprio “viraggiodall’esterno all’interno, che ci pone in una posizione che è insieme di estraneità e di presenza consapevole: bisogna essere presenti a se stessi e all’altro, sospendendo ogni giudizio.

2) Ascolta senza parlare

Entriamo nella dimensione dell’ascolto totale, senza finzioni o distorsioni, che nasce dal silenzio e che ci pone in contatto con la dimensione più intima della nostra interiorità. Facciamo tacere il flusso continuo di pensieri e parole che si rincorrono nella nostra testa e ascoltiamo l’assenza di suoni: fra le pause del discorso cerchiamo nel nostro corpo il punto più sensibile ad esso.

3) Trova il punto di silenzio

Dove sentiamo la mancanza di perturbazioni sonore?

Nella fronte? Oppure nel petto? O nella pancia?

È gravida di pensieri, di pianto trattenuto, o di risate?

Svuotiamo la mente: non più credenze, pensieri o idee, non più giudizi. Solo la presenza all’astensione: la propria e quella dell’altro.

4) Alla ricerca dello spazio inviolabile

Nella cessazione dal parlare custodiamo il nostro gioiello più prezioso, quello che giace nel fondo del nostro Essere, dal quale, come affermava il grande filosofo Martin Heidegger, nasce la nostra parola più autentica. Lì, dove “nulla di eguale dorme sul fondo”, troviamo il nostro spazio.

5) Dal silenzio emergerà il suono

“Il suono nasce dallo spazio interiore: chi non fa conoscenza con la realtà senza il suono, chi non si immerge in tale assenza, non capirà mai come la parola nasca da lì”.

Queste parole di Vimala Thakar ci ricordano che solo nella tranquillità si nutrono le nostre parole, rendendole capaci di “toccare il cuore” dei nostri interlocutori.

6) Senti dove esso vibra

Ascoltando il tacere, più delle proprie parole e di quelle dell’altro, quel che si udirà saranno i suoni, localizati in un punto del corpo. Si potrà ascoltare dove riecheggiano prima di cercare di capire cosa significano le parole. Allora in un istante si passerà dal riso al pianto. Come un bambino, che può ridere e piangere contemporaneamente.

7) Parla come non hai mai fatto

Solo ritornando nel luogo inviolabile che custodisce l’origine della vibrazione pura, quella che va diritta alla meta, senza distorsioni, è possibile smaterializzare le parole che si sono fissate dentro, e che sembravano dover valere per sempre. Allora si potrà parlare di cose di cui non si è mai discusso, attivando le proprie risorse interiori: aprendosi non più da fuori, ma da dentro.

 

Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2014/06/26/7-passi-per-una-comunicazione-efficace, 26 giugno 2014

 

 

 

 

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