Ieri, 15 gennaio, c’è stata finalmente la consegna delle chiavi del “Museo di Mamma Lucia Apicella“, che ha aperto i battenti a Cava dé Tirreni presso il complesso di San Giovanni al Borgo.
La consegna delle chiavi rappresenta l’ultimo passo per l’apertura del museo dedicato a questa donna eccezionale, medaglia d’oro al merito civile della Repubblica Italiana, che subito dopo la Seconda Guerra Mondiale si è occupata di dare degna sepoltura alle salme di tanti soldati tedeschi.
Donna religiosissima, dopo aver assistito alla scena in cui alcuni bambini prendevano a calci il teschio di un soldato e dopo aver sognato 7 militari tedeschi che le chiedevano di restituire le proprie salme alle rispettive madri, mamma Lucia (così veniva chiamata) si prodigò al fine di ritrovare i resti dei combattenti caduti, che poi ricompose in cassette di zinco.
Song’ tutt’ figl”e mamma, era la risposta a chiunque le sottolineasse che si trattava di uno spreco di tempo e di denaro, senza contare i rischi a causa degli ordigni inesplosi, per dare poi sepoltura a soldati nemici. Alla fine del 1944, mamma Lucia aveva raccolto oltre 700 salme con diversi documenti, nonché segni di riconoscimento, e tutte le cassette di zinco in cui le spoglie erano state ricomposte, furono trasportate nella chiesa di Santa Maria della Pietà, dove ogni giorno la donna si recava per pregare. Chiesa che nel 1980 a causa del terremoto fu dichiarata inagibile.
La sua opera fu talmente meritoria da essere invitata in Germania nel 1951 per ricevere la Gran Croce dell’Ordine al Merito Germanico dal presidente della Germania federale Theodor Heuss. La croce dell’ordine al merito, rappresentava il più alto riconoscimento che la Germania federale potesse attribuire per i servizi resi allo Stato, e sempre nel 1951 e per l’esattezza il 20 luglio, mamma Lucia fu ricevuta anche da Papa Pio XII che davanti a lei si inginocchiò commosso.
La sua dedizione nel 1952 fu raccontata dallo scrittore Giuseppe Marotta nel libro “Le madri”, e il 2 giugno 1959 il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi le conferì l’onorificenza della Commenda al Merito della Repubblica, mentre la città di Salerno la proclamò cittadina onoraria. Nel luglio del 1980, all’età di 92 anni fu premiata a Salerno con la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica, dove per l’occasione fu drammatizzata una Novella a lei dedicata.
Nel 1982 si spense, ma il suo ricordo a Cava dé Tirreni è talmente forte, che il Comune le ha dedicato una piazzetta e nel 2007 ha istituito il “Premio Mamma Lucia” alle donne coraggio, che ogni anno vede premiate donne che si sono particolarmente distinte in Italia e nel mondo per l’esempio di vita e per l’impegno nel tutelare i più deboli.
A questa donna eccezionale, è dunque dedicato il Museo di Mamma Lucia, e ieri alle 18,00 il sindaco di Cava dé Tirreni ha consegnato a Felice Scermino, presidente del comitato figli di mamma Lucia, le chiavi dell’immobile di Corso Umberto I che diventerà il museo. Fanno parte del comitato anche le nipoti di mamma Lucia Apicella, ovvero Annamaria e Lucia. Lo spazio espositivo verrà allestito con quanto conservato nella chiesetta di San Giacomo, posto da lei adorato e per l’occasione della consegna delle chiavi verranno anche proiettati video e lette poesie.