L’autore materiale dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha confessato. Si tratta di uno dei due cittadini americani fermati, ed in particolare quello con i capelli mesciati apparso in una foto e ripreso da alcune telecamere.
Cercavano droga a Trastevere e quella acquistata è risultata essere solo aspirina: perciò hanno rubato la borsa del pusher, che conteneva anche il suo cellulare, nel tentativo di recuperare i soldi. L’uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa e subito dopo il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i rapinatori per la restituzione della borsa, vale a dire per quello che in gergo si chiama “cavallo di ritorno”. All’orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa a Roma, dove hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate in varie parti del corpo: una di queste all’altezza del cuore ed una anche alla schiena. Il carabiniere è arrivato in ospedale in condizioni disperate ed è deceduto poco dopo. Pare che in cambio della restituzione della borsa siano stati chiesti 100 euro, per cui Cerciello sarebbe stato ucciso per recuperare solo 100 euro.
I due americani arrestati sono stati portati al nucleo operativo dei Carabinieri ed i magistrati della Procura di Roma si occuperanno di interrogarli. Nessuna accusa per ora è stata formalizzata, ma la Procura procederà per omicidio e furto.
I funerali di Cerciello saranno celebrati lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in via Santa Maria del Pozzo 114, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato.