Sita al civico 353 nel sestiere di Dorsoduro, che si affaccia direttamente sul Canal Grande, Ca’ Dario è un palazzo veneziano noto per la sua “particolare” maledizione, dato che chi lo abita è destinato alla bancarotta o a una morte violenta. Fu fatto edificare da Giovanni Dario, che lo commissionò all’architetto Pietro Lombardo nel 1479, in quanto dote nuziale per sua figlia Marietta, promessa sposa di Vincenzo Barbaro, un ricco mercante di spezie, che la ereditò alla morte del padre, insieme al marito. Non molto tempo dopo, il mercante subì un tracollo finanziario, per poi morire accoltellato mentre sua moglie si suicidò consumata dalla depressione. Giacomo, loro figlio, morì invece in un agguato a Candia, nell’isola di Creta, e i discendenti della famiglia Barbaro finirono per ereditare il palazzo mantenendolo fino all’inizio del XIX secolo, quando Alessandro Barbaro lo vendette ad Arbit Abdoll, un commerciante armeno di pietre preziose, che vide fallire la propria attività e morì.
La casa maledetta di Venezia fu, in seguito, acquistata da Radon Brown, che si suicidò e, dopo che un ricco irlandese la fece ristrutturare, finì per ospitare il poeta francese Henri de Régnier, il quale si ammalò diverso tempo dopo, morendo anch’egli, mentre Ca’ Dario finì nelle mani di Charles Briggs, un miliardario americano che si suiciderà insieme al suo “presunto amante”, in quanto sospettato di omosessualità. Nel 1964 il tenore Mario Del Monaco tentò di acquistarla, rompendo le trattative quando, recandosi a Venezia per ultimare i dettagli del contratto, rimase vittima di un grave incidente stradale che lo costrinse a una lunga riabilitazione facendolo desistere dall’acquisto e, negli anni Settanta, la casa venne acquistata da Filippo Giordano delle Lanze, che rimase ucciso dall’amante che lo colpì alla testa con una statuetta, per poi fuggire a Londra e morire per mano di sconosciuti.
Ca’ Dario fu così acquistato da Christopher “Kit” Lambert, manager dei The Who, innamoratosi del suo aspetto romantico e malinconico, mentre la sua dipendenza dagli stupefacenti giunse al punto da rovinargli i rapporti con la band, venendo arrestato per detenzione di droga e subendo un tracollo finanziario. Anche non credendo alla maledizione, aveva confidato di dormire nel chiosco dei gondolieri del vicino Hotel Gritti per via dei fantasmi che lo perseguitavano, per poi morire cadendo dalle scale!
Tra gli altri acquirenti vi sono stati Fabrizio Ferrari, che vi si trasferì con la sorella Nicoletta, che morì in uno strano incidente stradale senza testimoni, mentre lui si ritroverà coinvolto in un crack finanziario, venendo arrestato con l’accusa di aver pestato una modella e, alla fine degli anni Ottanta il finanziere Raul Gardini che, dopo una serie di rovesci economici e il coinvolgimento nello scandalo di Tangentopoli, si suicidò nel 1993. A fine degli anni Novanta il regista e attore Woody Allen sembrava intenzionato all’acquisto dell’edificio, ma rinunciò per paura e, nel 2002, una settimana dopo avere affittato Ca’ Dario per una vacanza a Venezia, il bassista John Entwistle morì di infarto.