Spesso confondiamo ciò che vorremmo essere con ciò che realmente siamo, creandoci delle inutili sofferenze interiori.
I “cattivi pensieri” sono energie misteriose che fanno parte della nostra sfera psichica. Così come notte e giorno coesistono in modo naturale, allo stesso modo i pensieri “cattivi” e “buoni” hanno uguale diritto di cittadinanza nella nostra mente.
Anche tra essi, dunque, si può trovare una manifestazione del nostro essere, in quanto sono gli schemi mentali e i pregiudizi dell’Io che ci impediscono di osservarli e accoglierli con naturalezza. Siamo quindi noi stessi a non volerli accettare perché ci identifichiamo in “persone per bene” e solo con il nostro lato buono.
Allo stesso modo non accettiamo che esista in noi il “male” perché ci sentiremmo sporchi e imperfetti.
Esplora il tuo mondo interiore
Lo scopo della nostra vita non è diventare migliori ma avvicinarci all’essenza, che abita la nostra interiorità, con l’animo degli esploratori che vanno in terre sconosciute senza sapere cosa troveranno.
Noi dobbiamo fare lo stesso e avere il medesimo stupore. Quei pensieri sono venuti a trovarmi e io devo essere pronto a guardarli e ad accoglierli come degli ospiti che arrivano nella mia casa.
La perfezione rende infelici
Cercando di “liberarsi” di essi, lottandoci contro e contrastandoli, puntualmente li rendiamo più forti. Quello che bisogna fare è cambiare il punto di vista e vedere i “maledetti tarli” non come una maledizione, ma come un tesoro. L’idea di dover essere a tutti i costi una persona perfetta intossica l’anima e così vengono a salvarci!
Quello che bisogna fare non è liberarsi di loro, ma percepirne la presenza quando arrivano e basta. Bisogna riconoscerli, non per mandarli via, ma semplicemente per contemplarli. Se accolti, allora potranno sfumare e non si trasformeranno in dolore cronico, ma in consapevolezza e nuova serenità.
Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2015/01/24/non-respingere-i-tuoi-brutti-pensieri, 24 gennaio 2015