È tratta dai romanzi di Gabriella Gensini la nuova serie andata in onda domenica 21 Febbraio su Rai 1 che vede protagonista Luisa Ranieri che porta sullo schermo la forza di una donna e la sua caparbietà a farsi strada nel mondo del lavoro. Tra casi da seguire e vita privata, Lolita è una donna con una famiglia apparentemente molto legata, il desiderio di avere un uomo accanto e la continua ricerca di successo nel suo lavoro. Essere un vicequestore donna, significa essere una donna pronta a tutto, capace sempre ed in ogni situazione capace di sapersi difendere e farsi valere.
L’esordio della serie è stato ottimo: ben oltre 7.535.000 spettatori, pari al (31,77% di share). Ma nonostante tutti questi consensi, non sono mancate delle critiche che durante questa giornata stanno spopolando sui social. Gli episodi sono girati a bari e gli attori del cast accentuano in modo “marcato” l’accetto locale. “Perché nei film nazionali devono far recitare gli attori sempre con questa cadenza finta? Avrebbero potuto scegliere un’attrice del posto. Questi non sanno proprio imitare la nostra cadenza, noi non parliamo di certo così”. Questi sono solo alcuni dei commenti lasciati sui social dalla popolazione che non ha ben digerito l’eccessivo accentuarsi del dialetto pugliese.
La polemica sul web è stata alimentata soprattutto dal sindaco di Bari, Antonio Decaro che si era mostrato orgoglioso in merito alla serie: ”Anche io, insieme a tanti milioni di italiani, stasera sto guardando su Rai1 le immagini della nostra città nella fiction “Le indagini di Lolita Lo bosco”. Bari è bellissima anche in tv”. Scontento anche l’ex assessore alla cultura della città pugliese Silvio Maselli: «È come se vent’anni di affrancamento dalla lingua assurda di Lino Banfi, contro la quale abbiamo combattuto con ogni nostra forza grazie all’insegnamento di Sergio Rubini, fossero spazzati via per relegarci nuovamente nel ghetto del Sud ancestrale, immobile, arcaico, dove si parla una lingua strascicata e succedono cose da buoni selvaggi divertenti. Per gli altri, forse, ma non per noi”!
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