Dalla sua presentazione alla Toy Fair di New York nel lontano 9 marzo 1959 sono trascorsi ben 60 primavere, e nonostante la concorrenza, ancora oggi Barbie vende 58 milioni di esemplari ogni anno in più di 150 paesi.
Ideatrice della bambola forse più famosa del mondo è la co-fondatrice di Mattel, Ruth Handler, che ispirandosi ai giochi dei suoi figli, ha pensato ad una bambola adulta, estremamente femminile, che potesse ricoprire qualsiasi ruolo una bambina desiderasse di interpretare, e dunque qualsiasi tipo di donna desiderasse diventare. Lo stesso nome “Barbie” è il diminutivo del nome di sua figlia.
Era il 1959 e il suo impatto sul mercato fu pari a quello di una bomba, infatti furono vendute nel primo anno 300.000 bambole, che chiaramente corrispondevano ai canoni di bellezza del tempo, vale a dire l’archetipo della bionda californiana, tanto criticata dall’autore G. Lord, nel suo libro “Forever Barbie”, dove sottolinea che il problema non risiede nella bambola quale semplice pezzo di plastica di 28 cm, ma nella cultura e nell’idea che abbiamo della femminilità. Ma la sua evoluzione è stata immediata, e così nel 1965 è diventata astronauta, addirittura 4 anni prima che Neil Armstrong atterrasse sulla luna, e non è mancata da subito neanche la Barbie dalla pelle nera, venduta già nel 1968.
Con orgoglio il general manager del marchio “Barbie”, Lisa Mcknight, ha sottolineato che il 55% delle bambole attualmente vendute in tutto il mondo non ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, sottolineando che un team di veri esperti lavora continuamente per sviluppare nuovi prototipi e che per realizzare una nuova Barbie il processo può durare anche 18 mesi.
Il marchio Mattel è un brand che per la Barbie davvero detiene un primato in quanto l’industria di giocattoli ha un successo che dura tra i 3 e i 5 anni, mentre quello di Barbie va avanti da 60 anni. Ma la Mattel ha saputo cavalcare i tempi, infatti fa uso massiccio di internet e social, ha un account Instagram, è una influencer molto seguita, ed i suoi manager per garantirle longevità non hanno mai smesso di mettere a frutto nuove idee, come nel caso della festa internazionale della donna nel 2018, rendendo omaggio a 17 personalità femminili del passato e del presente di tutto il mondo. Barbie ha così rappresentato una fonte d’ispirazione per bambine senza frontiere, che hanno sempre avuto modo di ispirarsi a donne che hanno rotto gli schemi, tanto da divenire modelli a cui ispirarsi. Sempre Lisa Mcknight ha sottolineato che la missione di Barbie è quello di tirar fuori il potenziale che c’è in ogni bambina e questo può avvenire solamente quando ci sono dei modelli della vita reale a cui poter guardare.
Così con il programma Shero, Barbie ha reso omaggio a 14 personalità internazionali quali: Sara Gama calciatrice italiana, Patty Jenkins regista americana, Chloe Kim snowboarder americana, Bindi irwin ambientalista australiana, Nicola Adams campionessa di boxe, Lorena Ochoa golfista professionista del Messico, Xiaotong Guan attrice e filantropa cinese, Vicky Martin Berrocal imprenditrice e fashion designer spagnola, senza dimenticare una giornalista, una campionessa di pallavolo, una chef di fama mondiale, ed un atleta del windsurf turca. Un’altra importante linea è stata inoltre presentata e le prime tre bambole della serie sono: Frida Kahlo, pittrice ed attivista simbolo di fama morale nel mondo, Amelia Earhart, prima aviatrice che attraversò l’oceano Atlantico superando nuovi record nell’aviazione, e Katherine Johnson, esperta di scienze matematiche che ha rotto le barriere razziali e di genere dando vita ad un team di sole donne assunte dalla NASA per calcolare la traiettoria del primo volo americano nello spazio.
“Consapevolezza”, è questo dunque il messaggio lanciato dalla Mattel; prendere coscienza del proprio potenziale e guardare a carriere brillanti, libere da stereotipi, verso un lungo e solido futuro, proprio come la Barbie, che senza paura ha sfidato persino gli archetipi.