Gli scienziati dell’Università della California e della Nasa, sfruttando i dati della missione Time History of Events and Macroscale Interactions during Substorms – detta anche THEMIS – hanno potuto determinare il processo di nascita delle aurore boreali.
Tale fenomeno mozzafiato, normalmente, viene identificato come uno spettacolo di luci colorate nel cielo, provocato dall‘incontro tra le particelle cariche provenienti dal sole e i gas nella nostra atmosfera, la cui interazione causa bellissime esposizioni di luce.
Ma, prima che esse si possano generare, è necessario che si formino le cosiddette “perle aurorali” – un tipo speciale di aurora, che si muove da est a ovest nel cielo notturno, simile a una collana di perle scintillanti – che appaiono, in maniera regolare, non molto tempo prima delle grandi aurore causati dalle tempeste elettriche nello spazio.
Sempre dai dati THEMIS, si è potuto evincere che la formazione di queste perle è parte di un processo che precede l’attivazione di una tempesta nello spazio, causata dalla turbolenza nel plasma – il quarto stato della materia – costituito da una carica gassosa e altamente conduttiva di elettroni più leggeri e più agili, che si muovono con il peso delle particelle 2000 volte più pesanti.