Il cinema italiano piange Gina Lollobrigida, morta all’età di novantacinque anni, dopo una vita di attrice nella quale ha vinto numerosi premi, tra cui sette David di Donatello, grazie a una reputazione partita dal nuovo cinema italiano legato al neorealismo. Nella fase iniziale della sua carriera ha lavorato con Pietro Germi – La Città si Difende – e Carlo Lizzani – Achtung Banditi – guadagnando credibilità grazie a ruoli di vigorosa passionalità popolana e una recitazione da autodidatta molto personale e caratteristica.
Il primo successo “concreto” è con il film francese Fanfan la Tulipe con Gerard Philipe del 1952, che la portano a recitare con Rene Clair / Alessandro Blasetti / Mario Monicelli / Steno / Mario Soldati. Diventa un’icona grazie a Pane Amore e Fantasia ad opera di Luigi Comencini nel 1953, consolidandosi grazie al suo seguito Pane Amore e Gelosia, in coppia con Vittorio De Sica. Per tutti resterà un’icona di grande talento intensa e trascinante, tra le interpreti più importanti della fase migliore del nostro cinema, contribuendo alla diffusione dell’immagine migliore dell’Italia nel mondo.