Julian Assange, giornalista, programmatore ed attivista australiano con cittadinanza ecuadoriana, noto soprattutto per la sua collaborazione al sito WikiLeaks, del quale è cofondatore e caporedattore, è stato tratto in arresto dalle autorità britanniche, penetrate nell’ambasciata dell’Ecuador grazie alla complicità dell’ambasciatore, che ne ha permesso l’ingresso.
Lenin Moreno, presidente dell’Ecuador, ha riferito che l’asilo politico, concesso dal suo predecessore, è stato revocato per “ripetute violazioni” commesse da Assange, anche se si vocifera di “massicce pressioni” da parte degli Stati Uniti.
Se sarà estradato in America, gli attende o la pena di morte nel peggiore dei casi o, nel migliore, una detenzione che va dai 30 anni all’ergastolo in una struttura detentiva simile a quella dove, al momento, è detenuta Chelsea Manning.