Si chiama Anakinra, è un farmaco biologico, essenzialmente usato per la cura dell’artrite reumatoide, e si è dimostrato in grado di ridurre drasticamente i ricoveri in terapia intensiva e i decessi per insufficienza respiratoria; pertanto, l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, intende tentarne la sperimentazione con prospettive concrete per una potenziale prevenzione nell’insufficienza respiratoria grave presente nei pazienti colpiti da Covid-19.

L’ospedale di Negrar per primo ha analizzato il procedimento di valutazione allo scopo di estendere le indicazioni dell’Anakinra riguardo il Covid-19, avvalendosi di dati pubblicati sulla rivista Nature Medicine provenienti dall’EMA (Agenzia Europea del Farmaco), secondo cui quasi seicento pazienti ricoverati con polmonite sono stati “trattati” con tale farmaco sotto la supervisione del professor Evangelos J. Giamarellos-Bourboulis, dell’Università di Atene.

Finora, dallo studio è emerso come la somministrazione precoce dell’Anakinra abbia ridotto del 55% la mortalità e del 64% il rischio di morte o la concreta necessità di ricovero in terapia intensiva per la mutazione della polmonite in insufficienza respiratoria grave. Il punto focale di tutto è riuscire a stabilire quali siano i tempi esatti nei quali somministrare il farmaco, la cui efficacia sembra variare a seconda dello stadio dell’infezione.

 

FONTEgrandenapoli.it
Articolo precedenteNapoli in Musica: “A corde spiegate” con la Pietà de’ Turchini
Articolo successivoA Salerno inaugurata Piazza della Libertà grazie al governatore De Luca