Frazione del comune di Ferrara con appena 535 abitanti, Aguscello fu fondata nel 990, ed era impossibile raggiungerla via terra a causa della composizione fangosa e acquitrinosa del terreno, e l’unico modo per raggiungerla era attraverso i canali navigabili, come quello denominato “Sant’Antonino”, che univa Aguscello con Ferrara sino a Portomaggiore. Tale luogo viene “tristemente ricordato” per la presenza di un ex ospedale psichiatrico infantile, nel quale i medici sottoponevano quotidianamente i bambini di cui dovevano prendersi cura all’elettroshock, coadiuvati da suore che lasciavano che in un tale luogo avvenissero orrori indicibili. A tale abominio si pose fine, purtroppo, nella maniera più terribile: tutti i bambini presenti nel manicomio morirono in “una maniera alquanto misteriosa” e, ancora oggi, non si conoscono precisamente le cause. Esistono tre teorie che potenzialmente sembrano spiegare l’infausto accaduto:
1) Un potenziale incendio, casuale o doloso, che avrebbe messo definitivamente fine alla vita di tutti i piccoli ospiti, che erano stati impietosamente rinchiusi negli ultimi piani dell’edificio.
2) Uno dei bambini, Filippo Erni, che era stato colpito da una grave forma di schizofrenia, sarebbe completamente impazzito, e avrebbe ucciso alcuni dei suoi compagni, prima di venire rinchiuso in una stanza all’ultimo piano del manicomio, da dove si sarebbe lanciato da una finestra, trovando la pace nella morte, e diventando un fantasma con i capelli biondi e una tetra espressione che si aggira nel luogo della sua “dipartita”, incapace di trovare pace al suo dolore.
3) Ad aver provocato la chiusura del manicomio e la morte di tutti suoi ospiti lo scoppio di una gravissima forma di epidemia virale non arginata, “forse volontariamente”, dal personale, che una volta sepolti i corpi in una fosse comune nella zona boschiva, se la sarebbe data a gambe levate.
Fonte foto: unviaggioineuropa.altervista.org