Sulla A15, in direzione della Cisa, si è rischiato un massiccio incidente stradale quando una femmina di cane, presumibilmente abbandonata dal suo padrone partito per le vacanze estive, ha iniziato a correre in preda alla paura in direzione della carreggiata.
Solo grazie all’intervento di un automobilista, che è riuscito in qualche modo a calmarla, dando il tempo alla Polizia Stradale di intervenire, che si è riusciti ad impedire che avvenissero dei tragici incidenti, che potevano costare la vita ai conducenti innocenti e ai loro cari.
Ogni anno, si conta che siano all’incirca 100.000 i cani abbandonati dai propri padroni – ma si tratta di stime approssimative – nel periodo delle vacanze estive, che parte da giugno, per poi proseguire a luglio e raggiungere il climax ad agosto.
In questi tre mesi si verificano tra i 20.000 e i 30.000 abbandoni mensili, che a volte raggiungono, in una sola giornata, la stima di 1000 al giorno, se non di più, nonostante ormai sia un reato penale con multe che possono arrivare a 10.000 euro e anche con più di un anno di carcere.
Inoltre, in caso di incidente causato da un cane abbandonato, ad esserne responsabile è il suo proprietario, che può essere accusato di omicidio colposo; ma, nonostante esistono tali pene, in quasi 10 anni i casi legati ai randagi si aggirano sui 50.000, con stime di feriti e morti alquanto alti.
I randagi possono diventare una grave minaccia quando si riuniscono in branchi allo scopo di sopravvivere, finendo per diventare inselvatichiti e privi di ogni legame – di tipo alimentare ed affettivo – con l’uomo, cacciando spesso di notte e dimostrandosi aggressivi molto più dei lupi.
I gruppi di randagi possono diventare una minaccia quando sono presenti nelle città, perché possono attaccare le persone ed ucciderle senza alcuna pietà, e la colpa di tutto ciò si può imputare solo a coloro che abbandonano i propri cani senza porsi il problema di come faranno a sopravvivere.
Il cane è il miglior amico dell’uomo; ma questi è il miglior amico di qualcuno?