Scoperta l’area degli schiavi che operavano nella villa
Nella Civita Giuliana, sita a Pompei, è stato effettuato il ritrovamento di una stanza occupata dagli schiavi che lavoravano all’interno della villa, fornendo uno spiraglio su una parte dell’antico mondo romano che è sempre rimasto all’oscuro, insieme a uno spaccato rarissimo della loro realtà quotidiana, che oggi si configura come un quadro realistico grazie all’eccellente stato di conservazione dell’ambiente.
Nella cinerite formatasi nel tempo, oggi sono presenti numerosi calchi creati dalle impronte lasciate da diversi oggetti di uso quotidiano, che adesso appaiono ricreabili e fruibili, ricostruiti nella loro originale apparenza grazie a un rinvenimento avvenuto non troppo lontano dal portico dove, in precedenza, è stato scoperto un carro cerimoniale, attualmente in fase di restauro; proprio non lontano dalla vicina stalla è emerso uno dei modesti alloggi degli addetti che sbrigavano il lavoro quotidiano in una villa romana, tra cui la manutenzione e la preparazione del suddetto carro.
All’interno dell’ambiente, sono state ritrovate tre brandine in legno composte da assi lignee che si potevano assembrare basandosi sull’altezza di chi li usava, con le reti dei letti formate da corde di cui sono rimaste impronte parzialmente leggibili nella cinerite, sopra le quali furono collocate coperte in tessuto, conservatesi come cavità nel terreno, e di cui è stata restituita la forma attraverso dei calchi.
Inoltre, è stata recuperata una cassa lignea contenente oggetti in metallo e in tessuto che si suppone facciano parte dei finimenti dei cavalli, come pure, sito vicino a uno dei letti, un timone di un carro, di cui è stato effettuato un calco, insieme a pochi oggetti personali, come anfore per conservare beni privati, brocche in ceramica e un “vaso da notte”, con l’ambiente illuminato da una piccola finestra in alto priva di decorazioni parietali.
Fonte articolo: grandenapoli.it
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