Pompei ha, nella sua storia, attraversato molti alti e bassi.
Da tappa fondamentale del Grand Tour a luogo di saccheggio per i mercanti d’arte d’Europa, da polo turistico a simbolo dell’abbandono del Meridione da parte dei vari governi, si può sicuramente dire che il sito abbia vissuto molte vite.
Ora sembra che, con l’ultimo round di finanziamenti (il Grande Piano Pompei), che ha visto mettere in sicurezza edifici a rischio dal terremoto dell’Irpinia (1980), si possa aprire un nuovo periodo di splendore. La messa in sicurezza, infatti, permetterà di dedicare i fondi che (si spera) arriveranno a nuove assunzioni o allo scavo dei 22 ettari rimanenti.

Le ultime aperture, inaugurate dal ministro Franceschini, consistono in 3 domus: la Casa degli Amanti, la Casa della Nave Europa e la Casa del Frutteto.
La prima sarà probabilmente uno dei gioielli del sito, essendo una delle poche domus ad avere conservato il secondo piano del peristilio. Il suo nome si deve ad una incisione che recita: “Amantes, ut apes, vitam melitam exigunt” (Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele). La casa è quasi completamente decorata in II stile, tranne le pitture che appartengono al IV stile. Nella casa sono stati ritrovati svariati oggetti di vita quotidiana, che sono ora conservati in una teca all’ingresso.

La Casa della Nave Europa prende il suo nome da un graffito posto nel peristilio che rappresenta un grosso mercantile chiamato “Europa” e probabilmente di proprietà del ricco cittadino che abitava la casa.

La Casa del Frutteto è, invece, caratterizzata da una fitta decorazione floreale.
Piante da frutto, limoni e alberi di fico si mischiano con alcuni animali e vari riferimenti alla dea egizia Iside, creando un ambiente esotico e misterioso. La domus si trova sulla famosa Via dell’Abbondanza e non si può dire che non regga il confronto con i propri vicini.

FONTEGreenMe
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