Ormai, nella city, il costo delle utenze e dei beni alimentari sta diventando sempre più salato, con gli aumenti delle bollette di acqua, gas e luce che hanno raggiunto il 25%. Ma, ad avere prezzi più alti sono anche pasta, verdura e burro, il cui valore economico è aumentato in maniera indiscriminata. Il Comune di Napoli, per far comprendere la situazione, ha pubblicato i dati di variazione dell’indice mensile riguardante i prezzi al consumo (NIC) del mese di gennaio di quest’anno. Da essi, si evince come le spese per la casa, insieme alle utenze di acqua, luce e gas del mese scorso hanno subito un aumento di quasi un quarto (24,7%) rispetto a gennaio dell’anno precedente, e del 9,1% rispetto a dicembre. A registrare una situazione critica sono anche i beni alimentari considerati primari come pasta (+4,4%) / burro (+5,2%) / margarina e grassi vegetali (+11,6%) / verdure fresche (+8,8%).
A pesare gravemente sui bilanci delle case il caro bollette: l’energia elettrica, rispetto a un anno fa, è salita di prezzo del 24,4%, mentre il gas cittadino e quello naturale del 15,9%. Gli unici rincari meno salati sono stati quelli per il gasolio da riscaldamento (+3,9%) e gli idrocarburi liquidi (+3,6). I costi maggiori, però, rimangono quelli legati alla casa, sotto le voci abitazione / acqua / energia / combustibili. Ma anche il cibo ha subito un incremento di prezzo: prodotti alimentari e bevande analcoliche +3,7% rispetto a gennaio 2021 e +1,9% rispetto a dicembre 2021. Ad aumentare anche pasta secca, fresca e preparati di pasta (+4,4%) insieme alla farina (+2,4%). Tra le carni, un rincaro massiccio coinvolge il pollame (+3,2%) come pure la carne ovina (+0,9%), bovina (+0,4%) e suina (+0,3%). Per ultimi pesci freschi (+1,6%) / pesci surgelati (+1,4%) / frutti di mare freschi (+3,9%) / frutti di mare surgelati (8,7).