Alla fine del pranzo si spera sempre che il conto non sia salato. Il 4 settembre a Roma, due turiste giapponesi, nel pieno centro della città, nel ristorante Antico Caffè di Marte in via Banco di Santo Spirito, hanno assaggiato il cosiddetto fenomeno stangate turistiche.
Ovvero il propinare conti alti per un prodotto che nella media è molto meno costoso. Le due malcapitate hanno consumato due piatti di spaghetti al cartoccio e acqua da bere, per un totale 429,80 euro.
Secondo quanto riportato dal Messaggero, lo scontrino fiscale è stato postato su Facebook ed ha riportato alla luce il fenomeno delle stangate ai turisti. In verità, il conto veniva 349,80 euro ed è stata aggiunta una mancia di 80 euro, ritenuta obbligatoria, seconda una improbabile norma.
Alla fine le ragazze hanno pagato ed hanno deciso di segnalare con social l’accaduto. A questo si aggiungono altre recensioni ritrovate in cui si conferma che non sarebbe la prima volta che in quel ristorante i conti sono pesanti.
Un fenomeno grave che sta prendendo della gola non i commensali ma i ristoratori: nel 2018 simile episodio avvenne in un’osteria in zona Mercerie, vicino a San Marco a Venezia in cui quattro giapponesi consumarono quattro bistecche, poi frittura mista di pesce, acqua e servizio per un conto di 1.100,00 euro.
L’intervento delle Forze dell’Ordine ha elevato una multa di 5mila euro perché nel conto della stangata si aggiungeva “il costo del servizio”, 80 euro di mancia “obbligatoria”. A cui sono state sommate altre irregolarità amministrative. Secondo quanto aveva dichiarato ieri alle agenzie l’avvocato della struttura, Carlo Scorza, “le due turiste giapponesi hanno consumato oltre al primo piatto ‘tonnarelli cacio e pepe’, due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo“. Quanto alla super mancia obbligata, l’avvocato la vede così: “Loro hanno elargito ai camerieri una mancia di euro 80“.
Insomma, chi paga in modo, chi paga in un altro, certo possiamo intendere che queste stangate… se non rimangono sullo stomaco, certamente rimarranno nel ricordo.