A Pompei, nella Casa col Giardino, nota per il ritrovamento al suo interno dell’iscrizione che ha permesso di scoprire che l’eruzione del Vesuvio avvenne il 24 Ottobre del 79 d.C. e non il 24 Agosto dello stesso anno, è stato recuperato un piccolo tesoro del passato.
Ad essere stato scoperto, nella Regio V, quello che rimane di uno scrigno femminile composto da legno e metallo, al cui interno sono stati rinvenuti numerosi amuleti – tra cui bamboline e campanelle -normalmente utilizzati per le occasioni rituali.
L’identità del possessore dello scrigno, al momento, rimane ignota; il fatto che non sia stata trovata nell’atrio della domus o nella stanza da letto della matrona, porta a supporre che possa essere appartenuta a un membro femminile della servitù.
Tra gli oggetti presenti nella cassetta – la cui impronta è riuscita a rimanere impressa nella cenere indurita per oltre duemila anni – anche morbide ambre, lucidi cristalli, ametiste, bottoni fatti di osso, delicate fayence e scarabei provenienti dall’oriente.
La presenza di piccoli amuleti e pietre dai presunti poteri magici, sembra indicare che il proprietario fosse in possesso di capacità taumaturgiche o che credeva nel mondo del sovrannaturale, come molti altri abitanti dell’Impero.
In particolare, il fatto che vi siano presenti una spiga di grano, un piccolo teschio, dei piccoli falli e dei pugni chiusi, lega i monili ritrovati al mondo romano della fertilità e della seduzione, come pure al buon esito di un parto o di un matrimonio.
Al momento, il contenuto dello scrigno è in fase di restauro e, quando i suoi piccoli tesori saranno stati ripuliti e riportati alla gloria e alla bellezza di un tempo, potranno essere esaminati e studiati a dovere, permettendo di carpire nuovi segreti sulle credenze magiche del periodo romano.
Dopo tali scoperte, la speranza che la Casa col Giardino possa essere maggiormente esplorata, al fine di individuare altri segreti che custodisce e fare altre scoperte sul “mondo perduto” che si cela pietrificato a Pompei sono molto alti.