La vita è qui adesso e non si può cambiare semplicemente tavolo perché non ci sta più bene, ci si sta e si cerca di modificare le carte a beneficio di una comunità, peggio ancora se è una comunità educante: non si può essere inermi e senza nervi non esistiamo solo per noi stessi e per la nostra salvezza o solo della nostra famiglia; siamo interrelati con altri individui per forza a cui siamo tenuti a dar conto.
La felicità è anche star bene con gli altri e per gli altri. La democrazia è partecipazione non ci si può star fuori e girarsi dall’altro lato, bisognerebbe impegnarsi in prima linea e non temere di essere impopolare per alcuni, sbagliare pure, anzi di sicuro, ma almeno provarci a cambiare anche se stessi e ciò che non va. Comodo è da sempre trovare il capro espiatorio di turno c’è sempre l’ente, l’altro, il diverso da te a cui dare la responsabilità di ciò che non va per scrollarsi di dosso le proprie responsabilità, comodo, ci salva senza alcuno impegno.
La politica, oggi, quella da ‘Ars’ non si trova nei partiti o nei palazzi governativi e di potere ma si trova nella possibilità di ognuno di noi di fare la differenza. Basta con l’armiamoci e partite non si può attendere il Masaniello di turno che si immoli per noi si deve scendere in campo, non per candidarsi, ma per agire per un bene comune ognuno nel proprio campo di azione. Solo così si avverte il cambiamento e non si è più soli. Dal dettaglio si arriva ad una visuale ad ampio respiro che ossigena tutti e il nostro viver quotidiano che è fatto di piccole azioni, incontri; tutti per raggiungere la felicità che è qui adesso a portata di mano per chi però agisce, è e tende a.