Nella notte del 4 giugno 1994, a poche ore dalla conclusione delle riprese del Postino, si spegneva all’età di 41 anni Massimo Troisi per via di una forte degenerazione della valvola mitrale, ed iniziava la sua leggenda.
Oggi, viene ricordato e celebrato per aver reso comprensibile la napoletanità nel cinema e nel teatro, grazie a un romanticismo combinato a una poetica molto personale e colta. Nella sua arte ha saputo combinare le lezioni di Eduardo De Filippo e la segreta malinconia di Totò con il contrasto tra prepotenza fisica e timidezza segreta mostrato da Buster Keaton. Da mimo istintivo e fluviale novellatore, si fece conoscere in tv con il trio La Smorfia – composto da lui, Enzo Decaro e Lello Arena – fino ai sette film da lui diretti e a varie collaborazioni da attore-autore – come il memorabile “Non ci Resta che Piangere” con Roberto Benigni, di cui sarebbe stato bello un sequel con Decaro & Arena come “protagonisti in seconda” – ma il suo primo maestro fu Pier Paolo Pasolini, imitato agli esordi.
Di certo, il suo grande successo si deve a Enzo Trapani e Giancarlo Magalli, che lo vollero con i suoi amici al varietà “No Stop“, facendogli superare la dimensione provinciale ed ottenere come “pigmalione” Bruno Voglino – noto scopritore di talenti – fino al debutto cinematografico con “Ricomincio da Tre“, grazie all’immenso coraggio del produttore Mauro Berardi, ricompensato da un successo epocale in grado di rilanciare il cinema italiano e facendogli vincere due David di Donatello, tre Nastri d’argento e due Globi d’oro. Senza piegarsi alle leggi del mercato e proseguendo nella sua “ricerca artistica e poetica”, ha poi collaborato con Ettore Scola singolarmente – in “Il Viaggio di Capitan Fracassa” – ed insieme a Marcello Mastroianni – in “Splendor” e in “Che Ora È?” – creando un sodalizio umano e artistico fatto di vitalità e malinconia, che lo ha accompagnato fino alla sua ultima pellicola, che gli ha fruttato ben cinque candidature all’Oscar con nomination postuma, a consacrazione della sua arte di raccontare.