La decisione della Corte Penale Internazionale, che ha chiesto l’arresto del premier israeliano Benjamin Netanyahu per crimini di guerra, ha provocato un “terremoto politicointernazionale. Per il ministero degli Esteri spagnolo, la PCI deve operare liberamente e senza alcuna interferenza esterna, mentre il primo ministro inglese Rishi Sunak giudica “inutile” una tale mossa, in quanto non porterà di sicuro a una fine dei combattimenti. Di certo, l’ipotesi di un’interruzione delle relazioni commerciali, economiche e politiche con Israele da parte di molti paesi – che da tempo circola – fa comprendere la portata della situazione. Da tempo il presidente americano Joe Biden chiede un “concreto cambiamento” nelle operazioni militari israeliane, i cui risultati stanno ingigantendo il pericolo di escalation, invece di mettervi fine. Secondo alcuni analisti, la richiesta di un mandato d’arresto per Netanyahu servirebbe da “deterrente” allo scopo di costringerlo a posizioni più moderate, se non addirittura a dimettersi, lasciando le operazioni a un suo successore più disposto a negoziare.

FONTEansa.it
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