Diventato “famoso e scomodo” dopo l’uscita del suo libro “Il mondo al contrario” il generale Roberto Vannacci è finito indagato dalla Procura di Roma non solo per istigazione all’odio razziale, ma anche per misoginia e razzismo. A far partire l’iter giudiziario, un nutrito numero di denunce di varie associazioni – tra cui un sindacato militare – oltraggiati dai “contorti pensieri” di un rappresentante dell’esercito. In parallelo, la Procura Militare e la Corte dei conti hanno deciso di controllare un gran numero di rimborsi da lui richiesti durante la sua permanenza a Mosca riguardo l’indennità per il personale italiano all’estero con famigliari a carico. In quel periodo, Vannacci era da solo senza moglie e figli, ma avrebbe percepito ugualmente diversi indennizzi per tali casi e per varie cene e feste di stampo diplomatico, molte delle quali mai avvenute.

FONTEfanpage.it
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