Sono trascorsi già sei mesi da quando è stato introdotto l’assegno di inclusione che avrebbe dovuto sostituire il reddito di cittadinanza ormai cancellato e poco più che un ricordo. La nuova misura voluta però dal governo Meloni sembra non riuscire a garantire neanche il soddisfacimento dei bisogni primari delle fasce più povere, ed escluse le persone sole, l’accesso al sostegno economico risulta essere irrisorio, con anche corsi di formazione con retribuzione bassissima a fronte della inesistente possibilità di introdursi nel mondo del lavoro. Si registra effettivamente un aumento della povertà, soprattutto nelle regioni dove tale sostegno è indispensabile, tanto che la Regione Puglia ha introdotto una legge regionale che ha destinato un aiuto di 500 euro al mese per le fasce più abbienti.
In Campania gli ex percettori del reddito di cittadinanza si rivolgono a Vincenzo De Luca e chiedono una misura pari a quella del collega Michele Emiliano. Al momento sono al vaglio due proposte di legge, una della consigliera indipendente Maria Muscarà e l’altra del consigliere del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello. La disperazione degli ex beneficiari del reddito di cittadinanza è palpabile, tanto che si sono dati appuntamento sotto la sede del Consiglio Regionale con l’intento di fare pressione sulla maggioranza di De Luca, affinché le due leggi al vaglio vengano prese in esame. Alcuni di loro raccontano di aver accettato lavoretti a nero con una retribuzione di 15 – 20 euro al giorno non riuscendo nemmeno più a garantire sostentamento ai propri figli o a pagare l’affitto.