Un tempo conosciuto con il nome di “Cinecittà di Napoli” – nel quartiere collinare partenopeo, infatti, erano presenti due stabilimenti di produzione cinematografica ad inizio Novecento – il Vomero si sta tramutando sempre di più in un “quartiere del fast food”, dato che ormai proliferano unicamente tali attività. Tristemente, piazze e strade dell’intera zona sono “sommerse” da gazebo e tavolini forniti di sedie e ombrelloni, che fagocitano marciapiedi e isole pedonali, senza riuscire a salvaguardare le botteghe storiche.

Con immensa impotenza, si assiste all’inesorabile scomparsa – lenta e costante – di attività commerciali storiche impiegate in altri settori come abbigliamento e accessori, distrutti dalla crisi innescata dalla pandemia e dall’incremento indiscriminato dell’e-commerce. Oggi, “commercianti di tradizione” – che si tramandavano il testimone di padre in figlio – sono in via di estinzione soprattutto nella centralissima via Scarlatti, dove ormai la fanno da padrone bar, ristoranti, pizzerie e paninoteche che, nei fine settimana, rendono impossibile non solo la viabilità, ma anche la sicurezza e l’ordine pubblico in soli due chilometri quadrati.

A ricordo di un tempo glorioso, una lapide commemorativa su un fabbricato in via Cimarosa 182, luogo di nascita della Titanus – in origine Lombardo Film, in quanto creata da Gustavo Lombardo – e una villetta sita in via Solimena, dove venne fondata nel 1910 la Partenope Film dei fratelli Troncone. La prima sala cinematografica del quartiere partenopeo, invece, fu l’Ideal, sorta in via Scarlatti nel 1913; i suoi locali, attualmente, stanno ospitando il megastore Zara.

FONTEgrandenapoli.it
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