Palazzo Cavalcanti

Via Toledo 348

Il palazzo fu fatto costruire nel 1762 dal Marchese Angelo Cavalcanti come si evince dalla lapide in marmo incastonata sopra il portone. I Cavalcanti erano discendenti di un antichissima nobile famiglia guelfa di Firenze. Costretti all’ esilio si stabilirono a Cosenza. Da li si diramarono in diverse citta meridionali, fra cui Napoli dove furono ascritti al Patriziato napoletano del Seggio di Portanova e dopo l’abolizione dei Sedili, nel Libro d’Oro Napoletano.

L’ architetto

Il marchese incarica della costruzione del palazzo  l’architetto Mario Gioffredo. Il Gioffredo è uno dei più importanti Architetti dell’ epoca, inoltre era autore di molti scritti e studi architettonici. E’ stato fra i primi a studiare l’architettura greca, pur operando  l’apice del periodo barocco, è  considerato un  precursore delle prime forme neoclassiche. Ha realizzato numerose importanti opere fra cui la basilica dello Spirito Santo, palazzo Calascenda e palazzo Partanna. Lo stesso ha terminato palazzo Gravina ed è l’autore del cortile circolare del belvedere superiore nella Villa Campolieto. E’ anche l’autore di una serie di disegni per la Reggia di Caserta prima di essere sostituito  dal Vanvitelli.

La Storia

E’ controverso se il palazzo sia stato costruito ex novo o se siano state riadattate e unificate costruzioni precedenti. Pur essendo in stile barocco L’opera anticipa sotto molti aspetti le forme neoclassiche. In un primo momento era stato progettato su due piani che poi furono portati a cinque. Nell’Ottocento venne sopraelevato di un ulteriore piano.

 

L’ Architettura

Di notevole bellezza ed eleganza è il portale decorato con colonne doriche poggiate su un basamento in piperno. Inoltre La scala del cortile che corre lungo la facciata del cortile è articolata su tre lati coperti da volte ribassate. In aggiunta la rampa centrale è impostata su tre ballatoi di riposo e due rampe più piccole che affacciano su un’ elegante corte. Nell’interno ci sono diverse decorazioni in stile neoclassico.

La Storia recente

Dal 1945 al 1980, la struttura  è stata adibita a  casa di riposo.inoltre nel 1981 l’ immobile è stato annesso alla proprietà comunale ed è stata oggetto di un importante restauro conservativo. Oggi il piano nobile dell’edificio ospita la sede dell’Istituto Italiano di Scienze Umane (S.U.M.)

Foto: dall’ archivio personale dell’autore

Articoli dello stesso autore:

https://www.oltreirestinews.it/author/antonio-colecchia/

 

Articolo precedenteLa Campania sul podio delle migliori pizzerie d’Italia
Articolo successivoA San Casciano riemerge un santuario etrusco e poi romano