Molecular mimicry between tumor associated antigens and microbiota-derived epitopes: questo è il nome di una ricerca pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Translational Medicine, nel quale si evidenzia il “potenziale” ruolo benefico della flora intestinale come una vera e propria alleata contro i tumori. Grazie al lavoro del gruppo di Modelli Immunologici e Innovativi dell’Ospedale Pascale – e di due sue ricercatrici, Concetta Ragone e Carmen Manolio – si è potuto dimostrare come gli antigeni tumorali posseggano una omologia di sequenza e struttura con antigeni derivanti da batteri che fanno parte della flora presente nell’intestino.
In pratica, alcuni batteri non patogeni presenti nell’intestino umano sono in grado di fornire al sistema immunitario determinate molecole in grado di indurre una memoria immunitaria anti-microbiota. In presenza dello sviluppo di un tumore ad elevata omologia, può essere riattivata per attuare un contenimento o, in presenza di “determinati fattori” bloccare la crescita tumorale. Proprio l’esistenza di una memoria immunitaria indotta dai batteri che risiedono nella zona intestinale potrebbe fermare o contenere sia lo sviluppo che la progressione delle neoplasie. In tal caso, determinati soggetti risulterebbero “vaccinati” in maniera preventiva da un tumore, ritrovandosi protetti non solo dal suo sviluppo ma anche dal “processo di progressione”.