Il Tevere, in questo periodo contraddistinto dalla forte siccità, è andato in secca, rivelando quel che resta delle rovine del Ponte Neroniano. Costruito durante gli anni dell’impero di Nerone, è riemerso nelle vicinanze di Castel Sant’Angelo, noto anche come Mausoleo di Adriano. Costruito allo scopo di migliorare i collegamenti tra le sponde del fiume stesso, i suoi piloni furono demoliti nel XIX secolo allo scopo di facilitare la navigazione ma, in precedenza, erano stati usati per far passare la via “Triumphalis” quando quest’ultima arrivava fino a Veio.
Nel 405 d.C. tre imperatori – Arcadio / Onorio / Teodosio – vi edificarono un arco di trionfo per ricordare la vittoria di Stilicone a Pollenza nel 402 contro i Goti di Alarico. Nel corso del secolo successivo fu però demolito per impedir loro di entrare a Roma. Fu nel Cinquecento che riemerse per la prima volta, e papa Giulio II tentò di ristrutturarlo, senza riuscirci. Nel Settecento, le sue strutture vennero utilizzate come basi per ormeggiare numerosi mulini galleggianti quando, a causa del taglio degli acquedotti, fu necessario utilizzare la forza della corrente del Tevere per poter far muovere i meccanismi delle macine.