Nel 1954, anno che vide un grande numero di segnalazioni di dischi volanti in Francia, un uomo scrisse una lettera alla famosa rivista a tiratura nazionale francese “Paris-Match”, affermando che era di Marsiglia e che nel 1921, quando aveva appena otto anni, stava giocando nelle collinette vicino al Canal du Nord all’inizio del pomeriggio, quando due strani esseri improvvisamente uscirono dai cespugli e lo rapirono, portandolo dentro un congegno che pensava fosse uno strano tipo di carro armato. L’uomo raccontò di non essere riuscito a resistere e anzi, pensò di essere stato privato di qualsiasi volontà di opporre qualsiasi tipo di resistenza. All’interno della macchina misteriosa, dopo pochi minuti, iniziò a piangere, raccontando che forse gli strani esseri si commossero alle grida perché, subito dopo, un’apertura apparve nel soffitto della cabina e in breve tempo si ritrovò a terra fuori dalla macchina. Tuttavia, dovette camminare tutto il pomeriggio per tornare sul sentiero dove era stato prelevato appena cinque minuti prima. Nella lettera, descrisse un essere molto alto e molto magro, vestito con una specie di muta da sub in metallo, specificando che non ricordava più le loro caratteristiche e che la cabina aveva oblò quadrati o rettangolari. All’interno, era stato fatto sedere su una specie di morbido divano. Raccontò anche la reazione dei genitori che, quando arrivò a casa al calar della notte, sentita la storia, lo definirono un bugiardo e nessuno gli credette.
Un compilatore di rapporti sugli UFO di quel tempo annotò solo qualcosa di vago su un rapimento a Marsiglia nel 1921 e da allora rimase solo una riga della storia nella letteratura ufologica. Probabilmente quest’uomo fu uno dei primi a parlare di un presunto rapimento effettuato da esseri alieni in tempi moderni, almeno così lo definisce il noto studioso extraterrestre Jaques Vallée, anche se il rapporto non sia documentato. Gli autori Gilbert Cornu e Henri Chaloupek riportano che il 1921, fu un anno molto caldo, e che in un giorno di nebbia intensa, che non era necessariamente settembre, ma che era molto probabile che fosse in autunno inoltrato, il bambino identificò la strana macchina in un carro armato, unico tipo di strani mezzi che forse conosceva. La storia saltò fuori nel 1954, quando la Francia si trovò al centro di un’ondata di avvistamenti di dischi volanti e il protagonista raccontò solo allora, nella lettera inviata al giornale la sua storia con pochi dettagli, presenza degli oblò ed alcune caratteristiche degli esseri. Nella storia sono presenti gli elementi che si ripeteranno nei futuri rapporti di rapimento alieno quali: amnesia, il tempo mancante, la paralisi, l’incapacità di reagire. Sono assenti invece altri elementi che hanno caratterizzato i moltissimi racconti di abduction come le visite mediche, il rilascio di messaggi di qualsiasi tipo, apocalittici, pseudo religiosi o scientifici. Non sapremo mai cosa successe veramente, e se il racconto è frutto della fantasia di un bambino o un ricordo distorto che è stato raccontato diversi decenni dopo dalla stessa persona ormai adulta e forse suggestionata dall’ondata di avvistamenti di dischi volanti che si manifestò in Francia e in molte altre parti del mondo.
Fonte articolo & foto: Oliver Melis, https://www.reccom.org/1921-abduction-a-marsiglia/, 17 novembre 2021