È deceduto all’età di novantuno anni a Parma, nella città in cui è nato, l’arbitro Alberto Michelotti, tra i “fischietti da calcio” più famosi della storia della storia calcistica italiana. Noto per essersi occupato di 145 partite di Serie A e di 115 di Serie B, esordì come portiere e, solo in seguito, a trentotto anni, scelse la sua professione definitiva. Debuttò durante la Napoli-Varese del 14 aprile 1968, sul campo di Fuorigrotta: sempre nella nostra city avvenne l’ultimo suo arbitraggio il 17 maggio del 1981 con Napoli-Juventus. L’evento vide il tributo dei tifosi dello stadio San Paolo che, all’ingresso in campo, vollero srotolare uno striscione con su scritto: “Alberto, tu si ‘na cosa grande”. Conclusa a cinquantuno anni la propria carriera, passò al ciclismo professionistico come stretto collaboratore di Vincenzo Torriani nell’organizzazione del giro d’Italia. Da sempre innamorato della musica verdiana, era membro del ‘club dei ventisette‘, associazione che rappresenta un’opera del Cigno di Busseto: nel suo caso ‘Don Carlo‘.