All’età di ottant’anni si è spento Giacomino Santella, il “modello umano” utilizzato dai fratelli Scuotto per “plasmare” la statuina del pastore Benino per il presepe affiancandola anche a Totò. Per anni questa “maschera della commedia umana” ha percorso il centro storico di Napoli, venendo immortalato regolarmente dal fotoreporter Sergio Siano per i luoghi caratteristici della nostra città, puro come un bambino. Nel presepe Benino è immerso nel sonno appoggiato ad un albero attorniato da pecore, lontano dalla Grotta della Natività in attesa della nascita del Gesù bambino. Intorno a lui esiste una leggenda poco conosciuta secondo cui il presepe rappresenta il sogno di questo dormiente, e nessuno lo deve svegliare, perché altrimenti tutta la magia scomparirebbe immediatamente.
Se ne è andato Giacomino, il “pastore Benino” in carne e ossa
Il centro cittadino ne piange la scomparsa