Addio alle orchestre tradizionali con maestri rigorosamente in nero, nonché alle prove fino a pochi istanti che precedono l’inizio del concerto, tra mani sudate e cuori palpitanti, perché prepotente ed innovativa, e pronta per il prossimo debutto, è la più grande orchestra di robot del mondo, che si compone di oltre 60 strumenti ed è diretta da un computer portatile; che con il suo software trasmette indicazioni sulla partitura da seguire a ciascuno dei robot musicisti. Padre di questa creazione è il produttore di musica elettronica italiano Leonardo Barbadoro, che l’ha ideata ed ha composto la musica. Il nome del progetto, nonché dell’album, è Musica Automata, così come scelto dallo stesso autore.
Chiaramente sono presenti nell’orchestra strumenti a fiato, percussioni, pianoforte, organo e tanti altri. “Un’esperienza multisensoriale” afferma Barbadoro, “… durante la quale lo spettatore può sentire e vedere da dove provengono i suoni, osservare i robot, e trovare la precisa correlazione tra il movimento dello strumento ed il suono percepito”. Chiaramente di estrema precisione, così come supposto, “… l’esecuzione musicale dei robot, che può superare su molti fronti quella di un musicista tradizionale, e dunque introdurre nuove possibilità espressive mai sperimentate finora. I robot non si limitano però a una mera riproduzione artificiale. E’ la musica a guidare lo strumento e non il contrario. Si tratta infatti di un’esecuzione che è comunque frutto di una mente umana, anche se priva del contatto umano diretto con lo strumento, il che significa che una volta elaborata e tradotta in linguaggio digitale, la musica viene eseguita dai robot senza perdere il suo valore artistico. Il nostro obbiettivo è finanziare il progetto attraverso Kickstarter dove è possibile acquistare l’album in vinile, CD e download digitale. Un biglietto per un concerto esclusivo con l’orchestra di robot è disponibile anche per il preordine”.
E’ chiaramente grande l’emozione nella comunità scientifica, affiancata dalla perplessità e scetticismo degli amanti della musica, nonché di alcuni maestri. Che esista la concreta possibilità che la macchina sostituisca l’uomo? La risposta par ora pare essere negativa, perché la perfezione nell’esecuzione non sostituirà mai la magia di un direttore che dirige la sua orchestra in carne ed ossa.