Farrock Bulsara, nato a Zanzibar di ascendenze parsi / indiane e noto al mondo come Freddie Mercury, se ne andava tre decenni fa all’età di quarantacinque anni, quando l’essere positivi al virus dell’Hiv rappresentava una sentenza di morte senza appello. Coadiuvato dalla sua band composta da Brian May, John Deacon e Roger Taylor, fuse la sua personalità di rocker lirico con i suoni di Jimi Hendrix / Elvis Presley / Led Zeppelin / Black Sabbath /Liza Minnelli e David Bowie.
Ma oltre a combinare i generi, ebbe intuizioni entrate nella storia, come dimostrano Bohemian Rapsody e la lunga, impressionante serie di hit come “We Are The Champions” / “Radio Ga Ga” / “Love of My Life” / “Under Pressure” / “Somebody To Love” / “Crazy Little Thing Called Love“. Di grande aiuto nella sua carriera, trasformismo e teatralità, miste a doti vocali straordinarie, e a un talento da pianista, che metteva in luce il suo essere un uomo tormentato.
Fu il 22 novembre 1991 in un comunicato, che annunciò la sua malattia, nella speranza di sensibilizzare l’opinione pubblica, lasciandoci il 24 novembre alle 18.48 per una broncopolmonite aggravata da complicazioni, ed entrando nella leggenda grazie alle sue capacità e alle sue canzoni ormai immortali, rendendo altrettanto immortale il suo gruppo, i Queen.