Ritrovata per caso durante gli scavi per la realizzazione di un pozzo nel 1709, Ercolano oggi resta uno dei luoghi più affascinanti che il Vesuvio ci ha conservato. Dai primi scavi e indagini archeologiche borboniche iniziati nel 1738 a quelle sistematiche del 1927 promosse da Amedeo Maiuri, molti sono stati i reperti scoperti e i luoghi che ci hanno regalato tratti della storia e della civiltà romana.
Ma sapevate che nella Villa dei Papiri fu ritrovato un eccezionale trono di età romana?
Di questo tipo di soglio si possedevano finora solo riproduzioni figurative come, ad esempio, quella del trono su cui siede Afrodite in una famosa pittura romana della Villa della Farnesina. Unico e primo esempio giuntoci dall’antichità, in legno ed avorio questo prezioso oggetto si inserisce in altre opere di grande rilievo come la preziosa decorazione di lastre d’avorio, con scene riferibili al culto di Attis. Dei frammenti finora recuperati, dell’oramai denominato “trono di Villa dei Papiri” vi è il tratto iniziale del montante dello schienale e due gambe di forma parallelepipeda, alte 45 cm, provviste di foro rettangolare per la traversina di collegamento, ed una parte nella gamba posteriore.
Il soglio presenta la struttura lignea delle gambe rivestita da un’impiallacciatura d’avorio decorata a rilievo; sulla faccia esterna è raffigurato il dio frigio Attis presso un pino sacro mentre raccoglie pigne per offerte rituali, mentre nella seconda gamba è rappresentata una scena di offerta a un’erma di Dioniso che su un vassoio reca una pigna, mentre sulla faccia interna è un’erma di Satiro con una pigna, un pomo e un altro frutto sulla base. Attorno all’erma si affollano due Amorini che recano l’uno la cista mistica contenente il fallo, l’altro ha appena svelato la stessa cista, in alto a destra si staglia l’immagine di due grandi cembali.
Probabilmente questi rilievi rievocano l’atmosfera delle Attideia, ovvero le cerimonie che commemoravano la morte e la resurrezione di Attis, consorte e vittima della dea Cibele, tipiche durante l’impero di Claudio (41-54 d.C.).
I reperti vennero fuori durante uno scavo tra la fine di ottobre e la metà di novembre del 2007 grazie ai fondi europei nell’ambito del Progetto Integrato «Pompei, Ercolano e Sistema archeologico Vesuviano» (POR Campania 2000-2006). L’area ci aveva già regalato due anni prima due magnifici reperti: una testa di Amazzone e una statua di figura femminile panneggiata.
La tipologia di trono e dei suoi elementi sono riconducibili a un ‘trono greco’, un arredo di lusso, regale, mentre le sedie avevano le gambe curve. Il mondo romano assunse da quello greco l’uso del trono, chiamandolo ‘solium’, mobilio che divenne poi piuttosto comune nelle case dei romani. La preziosità del ‘solium’, e quindi il livello sociale di chi lo possedeva, si ricava dal materiale usato per la sua costruzione, che poteva essere più o meno prezioso. Questo rinvenuto a Ercolano è senza dubbio un esempio prezioso e rituale, sicuramente legato al luogo in cui è stata ritrovata. La villa dei Papiri è una sontuosa villa d’otium appartenuta ad un importante e colto esponente della nobilitas romana, la cui identificazione con L. Calpurnius Piso Caesoninus, suocero di Cesare e console nel 58 a.C., resta ancora incerta; mentre è stata recentemente ipotizzata, sulla base di dati epigrafici, l’assegnazione della villa ad Appius Claudius Pulcher, cognato di Lucullo e console nel 38 a.C.
La tradizionale denominazione di “Villa dei Papiri” derivò dal rinvenimento di una ricca biblioteca di rotoli di papiro, in tutto 1826, costituita soprattutto da testi greci. L’accuratissima pianta che il Weber disegnò quando fece il ritrovamento, riportandovi anche l’ubicazione dei singoli rinvenimenti, consente oggi di conoscere il significato del programma decorativo della villa, il cui arredo rappresenta uno dei rari esempi a noi pervenuti dall’antichità di raccolta artistica privata.
Questo gioiello che più di 10 anni fa fu ritrovato, è oggi un elemento straordinario che si aggiunge ai tasselli della conoscenza del mondo antico classico e che testimonia l’eleganza e la ricchezza di un mondo a cui tanto aspiriamo a ritornare… il tempo dei Miti e degli Dei!