Erano le due di notte di venerdì 12 ottobre 1492 quando, a bordo della Santa Maria, dopo sessantanove giorni di navigazione Colombo avvistò finalmente la costa del “nuovo mondo”. La mattina del 12 le Caravelle riuscirono a trovare un varco nella barriera corallina e gli equipaggi riuscirono a sbarcare su un’isola chiamata, nella lingua locale, Guanahani, che fu ribattezzata Isola di San Salvador. Sebbene l’identità moderna dell’isola in questione sia contestata da secoli, si tratta presumibilmente di un’isola delle attuali Bahamas.
Cristoforo Colombo, nato a Genova fra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451 e morto a Valladolid il 20 maggio 1506, è stato un grande navigatore con un grande sogno. Il suo progetto era quello di arrivare in Asia da una via più breve ed inesplorata, dall’Atlantico, e pensava di raggiungere così il Catai ed il Cipango (le attuali Cina e Giappone). Era la primavera del 1492 quando finalmente, dopo anni di richieste e rifiuti, i reali di Spagna, il re Ferdinando II di Aragona e la regina Isabella di Castiglia, concessero il finanziamento per la realizzazione del progetto.
La partenza avvenne alle sei del mattino del 3 agosto 1492 da Palos de la Frontera, con tre imbarcazioni: la “Niña”, la “Pinta” e la “Santa Maria”. Dopo una sosta alle Canarie, l’8 settembre la piccola flotta iniziava la traversata dell’Oceano Atlantico e finalmente il 12 ottobre 1492 Colombo posava piede sul suolo del “nuovo mondo”. questa data è fondamentale nella storia dell’umanità perché rappresenta uno spartiacque che, nel bene e nel male, ha condizionato tutto quello che è venuto dopo.
Questo è quanto dice la storia. Ma realmente è stato Cristoforo Colombo a scoprire l’America? Veramente è stato il primo europeo a calcare il suolo americano? Sembra proprio di no, sembra che già molto tempo prima qualcuno l’avesse preceduto. Si narra che era entrato in possesso di misteriose carte nautiche, forse dell’epoca di Alessandro Magno, che mostravano chiaramente terre emerse nell’Oceano Atlantico oltre le isole Azzorre e sarebbe stato proprio grazie all’aiuto di quelle carte nautiche così precise che il grande navigatore genovese individuò la meta finale del suo viaggio.
Quelle carte poi, insieme ad altri antichi testi, caddero nelle mani dell’ammiraglio turco Piri Reis che le usò per disegnare nel marzo-aprile del 1513 la famosa carta nautica che mostra chiaramente il Rio delle Amazzoni, il Golfo del Venezuela, l’America meridionale, da Baya Blanca al Capo Horn, e soprattutto l’Antartide priva di ghiacci, informazioni che nessuno poteva possedere a quei tempi.
Ma chi scoprì per primo l’America? I ricercatori dello Smithsonian Center for Materials Research and Education di Washington hanno condotto una nuova analisi chimica sulla mappa di Vinland, un documento precolombiano che costituisce la prima rappresentazione conosciuta del Nord America, a lungo considerata un falso, adesso i ricercatori in questione hanno dichiarato la sua autenticità. La mappa, scoperta nel 1950, traccia il profilo di alcune isole che oggi fanno parte del territorio canadese: Helluland, Markland e Vinland, ovvero Terranova, Labrador e Baffin Island, tre regioni che i Vichinghi avrebbero scoperto attorno all’anno 1000, approdandovi probabilmente con una flotta proveniente dalla Norvegia o dalla Groenlandia, e chiamarono la terra scoperta Vinland, ossia terra del vino, in quanto erano presenti molte viti selvatiche.
Se la pergamena, datata dal carbonio 14 al 1434, fosse realmente autentica e venisse confermata da ulteriori indagini, la mappa potrebbe essere una ulteriore prova che gli esploratori nordici erano in grado di viaggiare dall’Europa all’America molto prima di Colombo. Dell’arrivo dei Vichinghi in America vi sono comunque documentazioni scritte e testimonianze archeologiche provenienti da scavi effettuati dal 1961 a Anse-aux-Meadows, sulla costa nordoccidentale proprio di Terranova, che testimoniano la presenza di una colonia vichinga. Altri antichi testi e documenti vorrebbero invece i greci ad essere approdati per primi sulla terra oltre le Colonne d’Ercole. In ogni caso sembra proprio che Colombo non fu il primo a mettere piede in America.